Bus e tram in sciopero, è subito caos Code e rabbia. E i cantieri non aiutano

I sindacati: "Istituzioni e aziende devono capire che non si può lavorare così"

Migration

Disagi ieri per tutti gli utenti dei mezzi pubblici a causa del doppio sciopero. Quello proclamato a livello nazionale da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro è durato 8 ore. Secondo la Cgil ha aderito il 90% circa del personale addetto a bus e servizio extraurbano 70% tra i conducenti della tramvia. Quello di ieri è la replica dello sciopero di una settimana fa sui trasporti ferroviari per protestare contro il dilagare delle aggressioni a bordo. Un tema molto sentito da tutti, sottolinea Monica Santucci, segretaria generale Filt Cgil Toscana. "Questi scioperi devono far capire a istituzioni e aziende, a livello locale e nazionale, che è l’ora di intervenire" sottolinea.

Da mesi i sindacati di categoria denunciano un numero crescente di violenze di cui sono vittime gli addetti di ferrovie e trasporto pubblico locale. Basta poco per scatenare l’ira degli utenti: la richiesta del titolo di viaggio per un normale controllo o il ricordare il rispetto dell’obbligo di indossare la mascherina sui treni per provocare ingiustificabili reazioni tra insulti, violenze verbali e anche fisiche tra sputi, calci e pugni. Le donne non sono risparmiate dall’aggressività. E molti autisti e controllori si ritrovano a doversi far visitare al pronto soccorso. Lo sciopero nazionale contro le aggressioni dei sindacati confederali, a Firenze è coinciso con le 4 ore di braccia incrociate indetto dai dipendenti di Autolinee Toscane del sindacato Fast Slm Confsal e che ha riguardato sia il personale viaggiante che gli impiegati, compresi quelli delle biglietterie. Diverse le ripercussioni per la viabilità cittadina già provata dai cantieri e dalla città che si è rimessa completamente in moto (scuola compresa).

Ritardi, ritardi, ancora ritardi. L’incubo per i lavoratori e degli studenti pendolari è sempre più scuro. Di nero c’è l’umore e la rabbia anche per coloro che si spostano con i bus. A Firenze "c’è qualcosa che non va" oppure non è mai andato. Sulla pagina di Facebook di Autolinee Toscane, appaiono tanti, troppi commenti negativi: "Da quando Ataf è diventata Autolinee le corse saltano più di prima". Un malcontento generale. Si ritarda a scuola, si entra dopo nei posti di lavoro, si rincasa a orari scandalosi. Si perdono ore preziose. "Venti minuti contro un’ora", racconta amareggiato Riccardo Lo Parrino. "La situazione è così scoraggiante che ho deciso che d’ora in poi prenderò la macchina per andare a lavorare. Mi stanno costringendo. 40 minuti di scarto io non posso permettermeli".

Manuela Plastina

Lavinia Beni

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro