
L’impianto di Scandicci è in attesa di rilancio
Bocciodromo, dopo la chiusura della struttura, il comune rateizza il canone di affitto al ristorante. La struttura era rimasta aperta, ma chiaramente non c’era abbastanza clientela per andare avanti, visto che con l’impianto chiuso e una piccola pista di petanque lasciata ‘a presidio’ della disciplina nel luogo storico delle bocce cittadine, non si poteva colmare il vuoto di persone, eventi, iniziative messe in piedi ogni anno dalla bocciofila cittadina.
L’attività commerciale, si legge nella determina che ha concesso la dilazione, deve pagare 24mila euro l’anno di canone, suddivisi in tre rate: le prime due da 6.000 l’ultima da 12. E proprio su quest’ultima, la società di gestione del locale a inizio giugno ha chiesto una dilazione con una lettera formale nella quale si mettevano in evidenza le problematiche (e il conseguente calo degli incassi) derivanti dalla chiusura della struttura dell’impianto sportivo per inagibilità. La speranza è che con i lavori di consolidamento del bocciodromo, gli affari possano ripartire come in passato.
Nei giorni scorsi la Regione ha disposto di versare 200mila dei 300mila euro previsti per il recupero della struttura; il cantiere dovrebbe aprire entro la metà del prossimo anno (i tempi tecnici per la gara d’appalto). L’amministrazione ha predisposto un piano di rientro con rate mensili che partirà da settembre e finirà nel 2029. Secondo l’intento dell’amministrazione, l’intervento non solo ripristinerà le condizioni di piena sicurezza, ma consentirà di rilanciare l’impianto come punto di riferimento regionale e nazionale.