Boboli, i progetti per la rinascita E cinquanta milioni da investire

Presentato il masterplan del parco mediceo e il programma degli interventi da realizzare entro il 2030. Intanto è stato recuperato il Kaffeehaus, la caffetteria granducale con vista sulla città. Apertura a ottobre

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Quaranta progetti per 33 ettari e 50 milioni di investimenti.

Sono i numeri del maxipiano per il Giardino di Boboli, da realizzare entro il 2030, per restituire ai turisti ma soprattutto ai fiorentini il polmone verde nel cuore della città.

Popolato di statue, ornato di grotte e di imponenti fontane, il parco fu voluto nel Cinquecento dalla Duchessa Eleonora di Toledo. L’imponente programma di interventi presentato ieri, da attuare a step nei prossimi otto anni, renderà Boboli ancora più bello, accessibile e sostenibile sotto il profilo ambientale. I progetti prevedono infatti valorizzazione del patrimonio architettonico del Giardino, il restauro e il ripristino di sculture e fontane, l’apertura di nuovi spazi, l’ottimizzazione delle risorse idriche, un nuovo sistema di illuminazione e videosorveglianza.

Intanto si è cominciato col recupero di un piccolo gioiello, ossia del Kaffeehaus, la caffetteria granducale con vista sulla città che, dopo anni di chiusura, riaprirà a ottobre, attrezzata con bancone, tavoli all’interno e all’esterno, servizi igienici, e sarà dotata di un ampio giardino e di una terrazza panoramica affacciata sul panorama mozzafiato di Firenze.

"Boboli 2030 non è una lista di buone intenzioni - ha detto il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt . È un impegno concreto. La prospettiva non è solo riportare Boboli alle glorie dei tempi dei Medici e dei Lorena, ma andare oltre, rendendolo il miglior museo all’aperto al mondo".

Tra gli altri interventi appena conclusi o in via di conclusione c’è il restauro della Fontana delle Scimmie, la ristrutturazione della prima parte del Giardino dei Principini, ma anche l’installazione di una nuova segnaletica e di un impianto di video sorveglianza.

Lavori conclusi anche per il Giardino della Camelie che ha visto, oltre al consolidamento strutturale delle murature, il restauro delle sculture e dei dipinti murali, ma anche la realizzazione di un nuovo impianto di irrigazione per il mantenimento delle trentanove varietà di camelie.

Tra i prossimi progetti in partenza spicca la costruzione di un ascensore che collegherà il Cortile dell’Ammannati con il Mezzanino della Muletta e l’Anfiteatro di Boboli; la rimessa in funzione del palazzetto al Prato dei Castagni, che prevede una ludoteca, una gelateria-caffetteria e una grande terrazza esterna; la ristrutturazione della Vasca del Nettuno e di quella dell’Isola, con il ripristino dei giochi d’acqua; e il restauro delle oltre 300 statue di Boboli.

Nuove aule, laboratori, uffici e sale studio sorgeranno poi nella Palazzina di Annalena, destinata al dipartimento per l’educazione. In programma c’è anche il restauro delle Pagliere, l’edificio collocato nel cuore del giardino delle Scuderie Reali, in cui sorgerà anche un’area bar, un deposito per la collezione di tappeti e arazzi e uno spazio espositivo che diventerà il centro delle Gallerie per le mostre temporanee.

L’ultima fase del progetto Boboli 2030 passerà per la riqualificazione degli accessi di Forte Belvedere, Porta Romana e La Specola; il restauro integrale dell’Anfiteatro e del Prato delle Colonne; la ristrutturazione della Palazzina di Giove e della Vecchia che diventerà un grande laboratorio di restauro.

Gli interventi saranno portati a termine grazie a un investimento annuale di 6-7 milioni con risorse provenienti dai biglietti del complesso museale.

E anche pensando a risorse da privati il sindaco Dario Nardella ha lanciato "un appello a tutti i privati per usare la possibilità dell’art bonus. Il nostro obiettivo a Firenze è proprio di raddoppiare le risorse dell’art bonus nei prossimi tre anni, spero che molti privati possano contribuire così al masterplan".

Olga Mugnaini

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