Boboli, Giardino dei sensi. Fiorisce il percorso tattile

Iniziativa per accrescere l’accessibilità a tutti nell’area della Botanica superiore

La bellezza è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, non solo la vista. Ed è per questo che Boboli sta per diventare un giardino anche da ‘toccare e ascoltare’, con un percorso studiato in modo particolare per le persone cieche e ipovedenti, ma godibile da tutti. In attesa della primavera, è stata presentata l’innovativa esperienza tattile e multi-sensoriale che toccherà quattordini punti del parco.

Il progetto ‘Giardino dei sensi’, ideato dall’associazione Culturaepiù in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, interessa l’area del Giardino della Botanica Superiore. Qui il visitatore potrà, dopo aver scaricato un’apposita applicazione, collegare il suo smartphone ad un bastone dotato di strumentazione ad hoc ed ascoltare una narrazione dettagliata di notizie riguardo la cura del luogo e percepire suoni della fauna del giardino nelle diverse stagioni. L’esperienza olfattiva sarà amplificata dall’audio-descrizione ma anche dalla possibilità di accarezzare cortecce, foglie e fiori e l’acqua di apposite vasche disposte lungo il tragitto.

Durante il percorso, a ogni stazione sensoriale, il sarà inoltre accompagnato da una guida sensoriale, una nascente figura sociale per offrire sostegno e assistenza.

"Boboli è di tutti, e dunque anche chi ha oggettive difficoltà deve poterne sentire e vedere la bellezza- afferma il direttore degli Uffizi Eike Schmidt -. Inoltre mi chiedo: quanti veramente, tra i visitatori, avvertono i profumi del giardino, o si soffermano sulla forma delle foglie, o ne ascoltano il diverso frusciare a seconda della forma o dell’intensità della brezza? Quanti danno per scontata l’armonia sensoriale di quel luogo? L’iniziativa che ora mettiamo in atto deve servire a capire meglio il ‘capitale naturale’ di questo luogo e a goderne i privilegi, attraverso gli occhi dell’anima". L’iniziativa nella primavera prossima, secondo un calendario che verrà pubblicato sul sito delle Gallerie degli Uffizi.

Olga Mugnaini