
La capogruppo Becchi: "Rivoluzione annunciata si è fermata prima di cominciare"
È il primo voto contrario del Pd a un bilancio comunale di Borgo San Lorenzo. Del resto è anche il primo anno in cui i dem siedono all’opposizione, battuti da un’alleanza sinistra-Cinque Stelle. E negativo è dunque il giudizio sull’impianto del primo bilancio di previsione della giunta Romagnoli e del documento di programmazione, giudicato "privo di concretezza, con tante parole fumose e con poche pochissime azioni concrete per lo sviluppo e la crescita della città". Il gruppo Pd formato dalla capogruppo Cristina Becchi (in foto), da Carlotta Tai, Stefania Ciardi e Niccolò Grifoni, fa notare un aspetto politico. Se in campagna elettorale tante scelte della vecchia giunta pd erano state messe sotto accusa, ora "nessuno stravolgimento delle scelte della passata amministrazione. La rivoluzione annunciata si è fermata prima di cominciare".
E si elencano, nel concreto varie questioni dove il cambiamento annunciato tarda a venire: "Scompare l’idea di sostituire SIAF con Qualità e servizi per la gestione della mensa comunale. A livello fiscale nessuna rivoluzione: le aliquote IMU vengono mantenute praticamente invariate perché, come detto dall’assessore, se ne condivide l’impianto. La progressività dell’addizionale irpef resta nella programmazione, ma rimandata a data da destinarsi. La bandiera della progressività è stata soddisfatta, allora, con la rimodulazione delle tariffe sul trasporto scolastico, dove sono state introdotte le fasce isee, ma con un aumento sostanziale per chi ha più figli e la scomparsa della riduzione per tutti coloro che hanno bisogno del trasporto per una sola tratta (andata o ritorno) e che invece dovranno pagare la tariffa piena. L’aumento del costo del nido, invece, è lineare. Colpisce tutti allo stesso modo".
Quanto ai progetti Pnrr, il Pd nota che "sono rimasti tutti, anche quelli più osteggiati e ritenuti inutili e dannosi, come le scuole di Luco e Ronta, che questa amministrazione ha ribadito non avrebbe mai voluto realizzare. Il tutto, senza tuttavia prendersi la responsabilità di rinunciare ai finanziamenti e soprattutto senza dirci in quale altro modo avrebbero reso queste scuole sismicamente sicure e energeticamente efficienti".
Paolo Guidotti