REDAZIONE FIRENZE

Benzina a prezzi low cost Scoperti i furbetti dell’Iva

Maxisequestro della guardia di finanza a carico di un’azienda fiorentina Acquistavano carburante dall’estero e lo vendevano senza pagarci le tasse

Il prezzo per litro di benzina e di gasolio era molto conveniente. Concorrenziale. Troppo, secondo la Finanza, che si è messa a spulciare libri contabili e fatture della società ‘Oilfin Srl’ riscontrando - triennio 2014-2017 - il mancato dell’Iva per 2 milioni e mezzo. Evasione (presunta) resa possibile dal sistema delle fatture false. Nel caso specifico per oltre 12 milioni. E ammonta a due milioni e mezzo il sequestro preventivo per equivalente (per l’eventuale confisca) di beni mobili e immobili, compresa una villa da 700mila euro, conti correnti, contante, quote societarie di banche, tre macchine di grossa cilindrata, disposto dal giudice del Tribunale di Firenze, Antonella Zatini, su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Ledda, a carico degli amministratori di ‘Oilfin’.

Le fiamme gialle hanno denunciato P.A, 80 anni, il figlio A.A., 58 e la sua convivente I.B., 43 per ‘dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti’, emessi per come ‘prova’ di costi fittizi da 8 società cosiddette cartiere. Imposta mai versata, dunque. E debito erariale che veniva di fatto gravare – formalmente – sulle 8 società che non versavano all’Erario; società dislocate nelle province di Milano, Roma, Napoli, Salerno e Reggio Calabria; fallite, o vicine al fallimento. O ancora, operative in settori del tutto diversi dalla commercializzazione di prodotti petroliferi. Alcuni dei titolari di queste 8 società cartiere risultano peraltro già coinvolti in frodi fiscali analoghe; in indagini di riciclaggio; e di associazione a delinquere, perfino di stampo mafioso.

Il sistema scoperto dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria era organizzato in modo tale da consentire alla Srl con sede nell’hinterland fiorentino, di acquistare sotto costo carburante dall’estero. E di collocarsi sul mercato in "posizione ampiamente competitiva" con "margini di guadagno più elevati rispetto alle altre imprese operative nelle aree fiorentina, pratese e dell’aretino. Concorrenza sleale.

giovanni spano