"Bene i fondi del Pnrr, ma impiegati meglio"

Critiche dal capogruppo di Italia Viva: "Anziché costruire una nuova piscina, si poteva recuperare l’attuale"

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Indispensabili i fondi Pnrr ma le risorse dovrebbero essere sfruttate in maniera più oculata magari tenendo conto di strutture che già esistono. Pensiero, in sintesi, di Gabriele Toccafondi capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale a Sesto che ha nel mirino soprattutto il progetto della nuova piscina comunale nel Sud Ferrovia annunciato dal Comune cui saranno destinati 4,2 milioni di euro provenienti proprio dal piano nazionale: "Tra tutti i possibili progetti che potevano aiutare la ripartenza economica o migliorare l’efficienza energetica, l’ammodernamento delle infrastrutture – dice Toccafondi - è stato deciso di chiudere l’attuale piscina, realizzando un giardino, e costruirne una nuova nella zona di via di Rimaggio. Già questo fa riflettere sulla bontà dell’investimento rispetto alle necessità del territorio ma ad aumentare i dubbi c’è il fatto che nel Polo universitario, ovvero in linea d’aria 500 metri dalla futura nuova piscina comunale, esiste una piscina del Centro sportivo universitario. L’Università ha fatto partire da alcuni giorni i lavori di ripristino, dopo anni di abbandono: peccato che l’ateneo non avrebbe trovato un accordo con il Comune per coprire la struttura e peccato anche che tra Comune e università non ci sia un accordo per utilizzare tutti un unico impianto".

Perché – continua allora l’esponente IV – "invece di costruire un nuovo impianto, una nuova piscina, spendendo tante risorse pubbliche, con costi di gestione importantissimi, non si è cercato un accordo, una convenzione con l’università di Firenze per utilizzare l’impianto già costruito e adesso in fase di ammodernamento? Bastava consentire all’impianto universitario di avere la copertura e prevedere con una convenzione la possibilità di far utilizzare l’impianto agli iscritti all’Università ma anche ai sestesi. Invece avremo una nuova piscina spendendo 4,2 milioni di soldi pubblici, una demolizione dell’attuale impianto, una piscina già realizzata, ma senza copertura perché non ha ricevuto parere favorevole, un impianto però non inutilizzabile dai sestesi, due impianti simili a distanza di 500 metri. Questa non è la strada giusta per la ripartenza".

Sandra Nistri

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