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Bellosguardo, commemorazione di Salvo d'Acquisto a ottant'anni dal sacrificio

Il 23 settembre 1943 il vicebrigadiere dei Carabinieri si sacrificò per salvare la vita a ventidue civili. Dal 2015 ha un monumento al Prato dello Strozzino sulle colline d'Oltrarno dove ogni anno si svolge la cerimonia commemorativa

Il saluto militare all'eroe di Polidoro nella commemorazione di stamani

Firenze, 26 settembre 2023 - Questa mattina alle 10 davanti al monumento al sacrificio del vicebrigadiere Salvo d’Acquisto al Prato dello Strozzino, sulla collina di Bellosguardo a Firenze si è tenuta la commemorazione al carabiniere martire per la Patria nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario dalla sua azione eroica. Egli è infatti Medaglia d'oro al valor militare che il 23 settembre 1943, a pochi giorni dall’Armistizio, nella cittadina laziale di Polidoro, si offrì in sacrificio al posto di ventidue ostaggi civili di una rappresaglia delle truppe naziste. La condanna a morte e i rastrellamenti erano scaturiti a seguito dell’esplosione, probabilmente per cause fortuite, di una bomba il giorno precedente durante l’ispezione delle casse di munizioni abbandonate rinvenute dalla guardia di finanza, che causò la morte di due paracadutisti e il ferimento di altri due. Ma i tedeschi declinarono il fatto come attentato e, durante gli interrogatori, nonostante Salvo d’Acquisto continuasse a spiegare che l’esplosione era avvenuta per cause accidentali, anche sotto le percosse dei nazisti, non gli credettero. Perciò si offrì in sacrificio, probabilmente autoaccusandosi del fatto mai compiuto, per far avere salva la vita agli altri ventidue civili.

Erano presenti all’evento delegazioni dell’Arma con il Comando Legione Carabinieri “Toscana”, dell’Associazione nazionale carabinieri, del corpo militare dell’Ordine di Malta, il cappellano militare della Legione carabinieri don Pietro Folino Gallo, il parroco dei Santi Vito e Modesto a Bellosguardo don Giovanni Alpigiano, il maestro Belarghes (all’anagrafe Arben Pzaj) autore della statua, e la famiglia Fioravanti, imprenditori ex proprietari della omonima contigua villa e membri del comitato promotore per la realizzazione della statua.

I carabinieri hanno ricordato il collega come “luminoso esempio di altruismo” e generale di Brigata Lorenzo Falferi ha deposto un mazzo di fiori alla lapide dell’eroe. Il cappellano, dopo un momento di raccoglimento in preghiera, ha definito il vicebrigadiere un modello di vita anche per i giovani del nostro tempo e ha benedetto il monumento.

Sciolta la commemorazione, il maestro Belarghes ha spiegato i significati allegorici della statua ai presenti e, insieme al presidente del comitato Salvo d’Acquisto Stefano Fioravanti, ha ripercorso l’iter che ha portato alla sua realizzazione: il comitato si formò proprio per intitolare un luogo a Firenze all’eroe, che paradossalmente, nonostante fosse anche città dove il carabiniere aveva soggiornato in gioventù per studi, non era ancora presente. Dopo un lungo cammino di sensibilizzazione con le istituzioni, fu intitolato l’ingresso della Scuola marescialli e, in seguito a un concorso indetto dal comitato cui collaborarono anche la parrocchia, la Cassa di Risparmio di Firenze e Lions Club Firenze San Casciano e Impruneta, nel 2015 fu realizzato il monumento nel romantico giardinetto collinare.

Carlo Casini