Bekaert dà il via ai licenziamenti

"Nessuna soluzione all’orizzonte per la reindustrializzazione". Il Pd: "Schiaffo inaccettabile". E Giani attacca

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Bekaert ha avviato la procedura di licenziamento per i 176 lavoratori rimasti. La notizia è stata diramata ieri sera con una nota dell’azienda belga. La tempistica – che alla luce dell’emergenza Covid e in prossimità delle feste natalizie assume quasi una connotazione sadica – viene così giustificata dalla proprietà: "Non essendo disponibili ulteriori ammortizzatori sociali ed essendo prevedibile che il sito di Figline si troverà ancora in una situazione di eccedenza occupazionale al 9 marzo 2021, Bekaert ha avviato, come già previsto nei precedenti accordi e in tempo utile rispetto alla scadenza del trattamento di integrazione salariale, la procedura di licenziamento collettivo per il personale che sarà ancora in forze a tale data". Da oltre due anni – ricordano i vertici della società belga – col supporto di un advisor specializzato e in stretta collaborazione con istituzioni e sindacati, Bekaert sta ponendo in essere tutte le azioni e gli interventi indicati nell’accordo siglato il 2 ottobre 2018 presso il ministero dello Sviluppo economico, finalizzati a dare continuità occupazionale ai lavoratori dopo la cessazione delle attività produttive avvenuta il 1° gennaio 2019. "Ma – si ammette – l’intensa attività di promozione e ricerca di possibili investitori finalizzata alla reindustrializzazione del sito, portata avanti anche nel 2020, pure con tutte le difficoltà, rallentamenti e limitazioni date dall’emergenza epidemiologica, non ha ancora portato alla sottoscrizione di alcun accordo in grado di assicurare l’occupazione dei 176 lavoratori rimanenti. In ogni caso, anche durante il periodo di durata della procedura, la società continuerà a porre in essere tutte le azioni e gli interventi precedentemente concordati con i sindacati e le istituzioni, finalizzati alla reindustrializzazione del sito ed al ricollocamento dei lavoratori".

"La decisione della Bekaert di licenziare a Natale 176 lavoratori è uno schiaffo inaccettabile alle famiglie dei dipendenti, al territorio toscano, alle sue istituzioni e all’impegno del governo". Lo dichiarano in una nota congiunta il sindaco di Firenze Dario Nardella e i parlamentari del Partito Democratico eletti in Toscana Dario Parrini, Luca Lotti, Caterina Biti, Laura Cantini, Filippo Sensi. "Una decisione irresponsabile – dicono gli esponenti del Pd – su cui chiediamo all’esecutivo di mettere in campo subito ogni sforzo per scongiurare un esito drammatico che mette in ginocchio centinaia e centinaia di persone. Non se ne esce scappando, ma facendosi carico, della vita e del lavoro delle persone: l’azienda ritiri immediatamente la procedura di licenziamento". Molto preoccupato e arrabbiato per la decisione dell’azienda anche il presidente toscano Giani che annuncia iniziative immediate.

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