Sanità Toscana, addio al superticket su visite, esami e farmaci

Dal primo settembre addio al balzello per 500mila toscani con redditi superiori a 36mila euro annui. Una manovra da 55 milioni

Laboratorio di ricerca

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Firenze, 29 agosto 2020 - Lo aveva stabilito la legge di Bilancio del 2019. Da martedì prossimo non si pagherà più il superticket. La sua abolizione era stata annunciata già dal governo lo scorso anno ed era stata poi confermata attraverso la legge, con lo stanziamento dei fondi per coprire le mancate entrate del costo aggiuntivo che si paga sulla diagnostica e sulle visite specialistiche in base al reddito. L’ultimo passaggio è stato in giunta regionale, con l’approvazione della delibera che dà esecuzione al provvedimento nazionale. Dopo dieci anni dunque, viene eliminato il balzello. Ne beneficeranno circa 500mila persone nella nostra regione, tutti con redditi superiori ai 36mila euro. Nello specifico è abolito il ticket sui farmaci, articolato per fasce economiche (reddito fiscale o Isee) che imponeva il pagamento di 4 euro aggiuntivi a confezione per la classe di reddito superiore a 100mila euro, 3 euro fra i 70 e i 100mila euro, 2 euro fra i 36mila e i 70mila euro. Chi non pagava e gli esenti, naturalmente, continueranno a non pagare. Mentre si continuerà a pagare la differenza di prezzo se si sceglie il farmaco di marca rispetto al generico. Abolito anche il superticket su visite, esami diagnostici, chirurgia ambulatoriale e riabilitazione. Dal primo settembre, dunque, per tutti i cittadini che non beneficiano di esenzioni, l’importo massimo sarà pari a 38 euro, ossia la franchigia riferita al ticket ordinario. Aboliti i 10 euro aggiuntivi per la fascia tra i 36 e i 70mila euro, 20 fra i 70 e 100mila euro, 30 per i redditi superiori ai 100mila euro. Aboliti anche i più costosi ticket aggiuntivi per gli esami di diagnostica Tac e risonanza magnetica e per chirurgia ambulatoriale. Per esempio per l’intervento di cataratta, in ambulatoriale, pagheranno 38 euro anche le persone con redditi superiori ai 100mila euro che compartecipavano alla spesa sanitaria con una quota aggiuntiva di ben 40 euro. Per le casse della Regione una batosta da 20 milioni di euro all’anno che dovranno essere reperiti altrove. Perché la Toscana incassava dal ticket aggiuntivo per fascia di reddito 55 milioni su base annua. Il governo ha stanziato per le Regioni 554 milioni a incremento del fondo sanitario nazionale che ogni anno verranno erogati, con una ripartizione distribuita per quota capitale. Alla Toscana arriveranno 36,5 milioni all’anno. Con una perdita netta di quasi 20 milioni. Ma il Patto per la salute nazionale dovrà essere rivisto ulteriormente. Toscana, Umbria ed Emilia Romagna erano state le uniche tre regioni ad applicare il ticket aggiuntivo in base alla fascia di reddito (fiscale o Isee), tutte le altre facevano pagare a tutti, indipendentemente dal reddito, 10 euro in più. Ora si pensa di riformulare il ticket, i 38 euro di compartecipazione alla spesa, in base alla soglia di reddito equivalente, una sorta di Isee che fornisce la reale capacità economica delle famiglie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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