Firenze, 19 settembre 2024 – Dopo due giorni di chiusura, Fu Jianwen, il 42enne titolare del Bar il Cantuccio di via Maso Finiguerra aggredito lunedì da un cittadino nordafricano, è tornato dietro il bancone del suo locale. “Ho moglie e figli e un affitto da pagare, ho bisogno di lavorare”, dice mentre mostra i punti. Jianwen è stato dimesso dall’ospedale di Santa Maria Nuova con dieci giorni di prognosi per lesioni e ferite da arma da taglio.
Aldilà delle ferite che continuano a bruciare e del dolore dei pugni che ha preso, a impedire al 42enne di aprire la sua attività per due giorni è stato lo choc psicologico. “E’ entrato e mi ha aggredito dentro alla mia attività, è successo più di una volta. Può accadere di nuovo”, si sfoga. Proprio ieri, una ventina di minuti dopo che ha acceso le luci del suo bar, lo stesso uomo che sia domenica che lunedì lo ha preso a pugni, è passato proprio di lì, in via Finiguerra.
Si è affacciato, lo ha guardato in faccia (piena di lividi) e si è messo a ridere allontanandosi. Secondo quanto ricostruito, lunedì mattina, poco dopo le 7, Jianwen sarebbe stato aggredito da un uomo nordafricano che, dopo aver buttato all’aria vasi e fiori e aver svuotato il sacco del sudicio all’interno del suo bar, si sarebbe scagliato contro di lui. Lo stesso uomo che, già la mattina precedente, lo aveva colpito con un pugno su un occhio in quando avrebbe preteso di pagare il caffè 1.10 euro e non 1.30 come da listino prezzi. “Ha preso un barattolo in vetro di quelli grandi e me lo ha lanciato addosso. Le schegge mi hanno ferito sul collo e sulle spalle. Poi ha usato uno spray al peperoncino, non vedevo più nulla ed ero in stato confusionale. Sentivo solo il dolore delle botte. A un certo punto, mi sono ritrovato col sangue addosso, quell’uomo mi ha anche ferito oltre che tirarmi un morso”, dice il 42enne mentre ci mostra le varie ferite e i lividi.
Entrambi gli occhi sono ancora neri e gonfi e fatica a tenerli aperti. “Questa mattina (ieri, ndr) lui è passato di qui e si è messo a ridere guardando i segni che mi ha lasciato addosso. Se ho paura? E’ naturale ma non posso fare altrimenti. Io ho bisogno di lavorare”, aggiunge. Il 42enne è molto conosciuto dagli abitanti che hanno scelto proprio il suo locale come luogo di ritrovo per le riunioni di comitato. E proprio ieri in diversi hanno portato la propria solidarietà al gestore pestato per il prezzo del caffè. L’episodio è avvenuto a distanza di poco più di due settimane dalla violenta rapina di cui è stato vittima Ezio, il 91enne in coma a Santa Maria Nuova. Per Palomar Palazzuolo, oltre ai maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, il Comune di Firenze deve lavorare per riqualificare l’offerta commerciale con ordinanze apposite: “In strada ci sono kebab, depositi bagagli, lavanderie automatiche, macellerie islamiche e tante altre attività che non altro che calamite per un certo tipo di persone”.