Bambini nati da coppie omogenitoriali Nardella: "Avanti iscrizioni all’anagrafe"

Posizione condivisa. "Niente a che vedere con la maternità surrogata"

Bambini nati da coppie omogenitoriali  Nardella: "Avanti iscrizioni all’anagrafe"

Bambini nati da coppie omogenitoriali Nardella: "Avanti iscrizioni all’anagrafe"

Cinque punti per dire che anche Firenze è pronta a riprendere le iscrizioni dei bambini che risiedono territorio comunale e che sono figli di coppie omogenitoriali. Una posizione unitaria e condivisa è uscita ieri sera alla riunione di alcuni sindaci di grandi città italiane, tra i quali il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri. Sulle trascrizioni dei figli delle coppie gay i sindaci tirano dritto: per il momento non si fermeranno. Anzi rilanciano: c’è già la data per una mobilitazione nazionale, il 12 maggio, al Teatro Regio di Torino.

Cinque punti fermi: i sindaci pongono il tema generale del riconoscimento dei figli già nati da coppie omogenitoriali; continuano a trascrivere i figli di due madri nati all’estero (con convinzione, perché lo dice la Corte costituzionale); tengono fuori casi di maternità surrogata (all’estero, già che in Italia è vietata); sollecitano la semplificazione dell’adozione di bambini da parte di coppie gay; dicono ok al matrimonio egualitario.

Nardella ricorda che "il Comune di Firenze già iscriveva i bambini figli di coppie omogenitoriali nei registri comunali, ci siamo fermati a seguito di un provvedimento della prefettura, però nel frattempo c’è stata la pronuncia della Corte costituzionale" che ha detto "in modo chiaro che c’è un vulnus legislativo che non consente di riconoscere pieni diritti a questi bambini. E nonostante la chiara esortazione della Corte costituzionale" al legislatore nazionale "nulla è accaduto. Di fronte a queste inerzia – spiega – credo sia doveroso per i sindaci dare un riconoscimento a questi bambini. Non è una posizione ideologica, ma è una posizione concreta e di buonsenso".

"La posizione condivisa e unitaria dei sindaci è un fortissimo messaggio al parlamento affinché si adoperi per disciplinare una situazione che non può rimanere in queste condizioni".

Nardella infine precisa che "questa decisione non ha niente a che vedere con la legge sulla maternità surrogata. La legge italiana già considera un reato la pratica della maternità surrogata e io ho sempre espresso fortissimi dubbi sul fatto che la maternità surrogata possa essere legittimata sul nostro territorio se non per casi estremamente eccezionali. Sono due aspetti completamente diversi".

Ilaria Ulivelli

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