Violenze di un prete su bambina, "La piccola non doveva tornare in quella casa"

Il tribunale dei Minori aveva disposto l'allontanamento dal nucleo familiare nel 2013

I carabinieri sono intervenuti dove prete e bimba sono stati trovat

I carabinieri sono intervenuti dove prete e bimba sono stati trovat

Calenzano (Firenze), 26 luglio 2018 - «C’è un senso di disagio profondo, pensi che queste cose, che si leggono sui giornali, succedano in altre circostanze e non possano avvenire vicino a te e invece questo episodio terribile è accaduto proprio qui, nel nostro Comune».

Il sindaco Alessio Biagioli è visibilmente turbato dopo la vicenda che ha dato risonanza nazionale, chiaramente non gradita, al suo territorio. È il simbolo perfetto dello sconcerto e della rabbia di tutti i suoi concittadini che, da quando la notizia è esplosa, fragorosamente, stanno inondando di commenti al vetriolo, sui social, i gruppi dedicati a Calenzano.

Bersaglio delle offese, chiaramente, don Paolo Glaentzer parroco di Sommaia, ‘carnefice’ in una storia orribile: «La situazione - commenta il primo cittadino - è aggravata dal fatto che è coinvolto un sacerdote che rappresenta una istituzione ed è doppiamente grave. Dispiace anche perché era già in pensione e tra poco avrebbe lasciato Calenzano. Siamo totalmente a disposizione degli inquirenti per tutte le informazioni del caso e per fare giustizia. Non conoscevo molto bene don Paolo: era una persona piuttosto schiva che raramente partecipava anche alle attività che abbiano organizzato con la parrocchia. La comunità di Sommaia era invece molto attiva e a loro va tutta la mia solidarietà in questo momento».

Un sentimento, quello di Biagioli, condiviso da molti calenzanesi che, ieri, hanno fatto giungere il sostegno a una parrocchia, teatro di concerti e tante iniziative ma molto attiva anche sul fronte della solidarietà, da un momento all’altro privata del proprio pastore per una vicenda da brividi, che mai avrebbero potuto lontanamente ipotizzare.

La solidarietà principale, oltre che il necessario supporto psicologico, andrà però riservata alla piccola vittima della violenza del sacerdote: una bambina di appena dieci anni di un Comune dell’hinterland fiorentino che, fino ad oggi, non ha avuto certo una vita facile. Per lei e per i due fratelli, anche loro minorenni, infatti, nel 2013, il Tribunale dei Minori aveva disposto l’allontanamento dal nucleo familiare e il loro contestuale affidamento ai Servizi sociali del Comune di residenza con l’inserimento in una struttura. Un provvedimento indubbiamente forte assunto dopo specifiche relazioni dei Servizi sociali che seguivano i bambini e dopo avere sentito le parti, quindi anche i familiari dei piccoli.

Nel 2016, però, la famiglia aveva vinto il ricorso presentato all’Autorità Giudiziaria territorialmente competente che dunque aveva disposto il loro ritorno con i genitori.

Ritorno a casa, fra l’altro, avvenuto nonostante il parere contrario dei Servizi Sociali e dello stesso Tribunale dei Minori. Conclusione che visto l’accaduto lascia decisamente l’amaro in bocca e anche qualche interrogativo cui sarà necessario rispondere. Fra le reazioni alla vicenda non ci sono quelle degli altri sacerdoti del vicariato di Sesto-Calenzano. Anche il vicario foraneo don Giuseppe Biliotti non ha voluto commentare. C’è anche chi però ieri è stato involontariamente danneggiato dai commenti dei calenzanesi: nonostante il nome del parroco di Sommaia fosse stato subito ben specificato qualcuno ha pensato infatti che il prete coinvolto fosse don Paolo Cioni, parroco della nuova chiesa Maria Santissima Madre di Gesù, invece totalmente estraneo alla vicenda.

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