Aziende sull’orlo del fallimento Ecco come superare il rischio

Capire i segnali di crisi che arrivano dalla propria azienda, e se possibile scongiurarne la chiusura. Sono i temi che Cna propone ai propri associati in un incontro che si terrà domani alle 17,30 alla sede Cna di via 78° Reggimento Lupi di Toscana a ingresso libero. Sarà presente Giacomo Cioni, presidente provinciale Cna. Il corso che si svolge con il supporto di Harpalis Network, punta sulle novità introdotte dal Codice della Crisi che ha modificato la precedente normativa sul fallimento, dando rilievo all’attività di "prevenzione": le imprese devono infatti "auto-sorvegliarsi" per evitare che eventuali crisi diventino insanabili, mettendo a disposizione una serie di strumenti che permettono, laddove possibile, il superamento della crisi.

Una strategia preventiva, nota come valutazione degli "adeguati assetti", che è cruciale: lo scorso anno, nella Città Metropolitana di Firenze, sono stati definiti 216 fallimenti e sono state presentate 382 istanze di fallimento ancora da definire, per un totale di 5.350 azioni tra esecuzioni mobiliari, esecuzioni immobiliari, istanze di fallimento, fallimenti e altre procedure concorsuali.

"I numeri – fanno sapere da Cna – sono stati resi noti alla metà di maggio, grazie al monitoraggio di tutti i dati della giustizia civile e penale, dei vari distretti italiani, a cura del Ministero. Un dato preoccupante visto che, proprio per il cambio di normativa, ancora non tengono conto delle novità procedurali, fermandosi di fatto a luglio 2022. Secondo la normativa è l’imprenditore stesso che deve dotarsi di un adeguato assetto amministrativo, contabile e organizzativo per monitorare, in modo continuativo, le performance della propria azienda, attraverso l’elaborazione di proiezioni economiche–finanziarie con orizzonte temporale di almeno 6 mesi. E questo può essere un problema soprattutto per le aziende più piccole, come quelle artigiane.