Un'azalea per la mamma e per la ricerca Airc

Tra i progetti sostenuti, quello della professoressa Nativi dell'Università di Firenze, per un vaccino terapeutico contro il tumore al seno triplo negativo

Carolyn Smith testimonial della campagna delle azalee Airc

Carolyn Smith testimonial della campagna delle azalee Airc

Firenze, 07 maggio 2022 - Con la festa della mamma, torna nelle piazze di tutta Italia l’azalea della ricerca di Fondazione AIRC per un dono profumato che sostiene i ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci per i tumori che colpiscono le donne. In 38 anni, grazie a questa iniziativa sono stati raccolti oltre 280 milioni di euro che hanno consentito ai migliori scienziati oncologici di lavorare senza interruzioni, nel tentativo di diagnosticare più precocemente tutte le forme di cancro e di curare con maggiore efficacia tutte le pazienti. Lo scorso anno nel nostro Paese ci sono stati 182.000 nuovi casi di tumore tra le donne e si stima che circa una su tre riceverà una diagnosi oncologica nel corso della vita. I più frequenti nel genere femminile sono, in ordine di grandezza, quello al seno (55.000), colon-retto (20.200), polmone (13.300), tiroide (9.800), utero (8.300), pancreas (7.400), melanoma (6.700), linfoma non-Hodgkin (6.100), stomaco (6.100), ovaio (5.100). Oggi in Italia la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è arrivata al 65%. Quasi 2 milioni di donne che hanno superato un cancro grazie ai progressi della ricerca e all’alto livello dell’assistenza oncologica. Tra i numerosi progetti di ricerca sostenuti da Airc in Toscana, c’è quello condotto dalla professoressa Cristina Nativi dell’Università di Firenze, con sede nel dipartimento di chimica di Sesto Fiorentino. Il suo lavoro si occupa di sviluppare, attraverso marcatori modificati, vaccini terapeutici contro il tumore al seno triplo negativo, una patologia oncologica ancora difficile da trattare rispetto agli altri tumori al seno che hanno tassi di curabilità che raggiungono quasi l’87 % se diagnosticati precocemente. “Stiamo cercando di portare avanti un prototipo di vaccino terapeutico per questa patologia più aggressiva, per la quale ci sono terapie più scarse. Ha una bassa incidenza, ma un tasso di mortalità molto elevato e alta possibilità di metastasi – spiega la professoressa Nativi -. Vaccino non va inteso come quello per l’influenza o il Covid, ma ha lo scopo di stimolare il sistema immunitario del malato ad attivare una risposta propria contro la malattia già sviluppata”. Attualmente la ricerca è già in stadio avanzato e con prova animale, quindi conclusa la fase preclinica con risultati molto promettenti, ma richiede ancora studi per l’applicazione sull’uomo. Airc sostiene questo progetto per cinque anni, con verifiche intermedie. Per dare una mano alla ricerca, per tutta la giornata di domani i volontari della fondazione saranno nelle piazze con le piante di azalee. Per trovarli, www.festadellamamma.it

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