EMANUELE BALDI
Cronaca

Firenze, mille sfide: autunno caldo al via tra cantieri, turismo e sicurezza

I prossimi mesi, che anticiperanno le elezioni, decisivi per il territorio. Le nuove linee di Sirio alleggeriranno il traffico ma i tempi sono lunghi

Ponte Vecchio
Ponte Vecchio

Firenze, 5 settembre 2023 – Il caldo c’è ancora. L’autunno è alle porte. Quindi lo slogan per la stagione più delicata per Firenze lo possiamo già comporre. Tante scommesse sul piatto.

La tramvia avanza sì, ma con l’ andamento lento che è un po’ il suo tratto distintivo da inizio millennio e prima ancora di incamminarsi sui sentieri di ferro che la porteranno al Campo di Marte e a Bagno a Ripoli, via Gavinana, ha già in carrozza un bel carico d’incognite, dal ponte nuovo a Bellariva all’approdo dei binari in viale dei Mille con in mezzo le ansie assortite dei cantieri sui viali.

Intanto però c’è da rallegrarsi del fatto che la Tav sembra aver trovate le chiavi buone per il motore della talpa che scaverà le viscere di Firenze, dopo anni di ritardi, e andrà (si spera) a liberare i binari di superificie per il trasporto ferroviario locale, il cui rilancio è una delle sfide chiave per il futuro della città.

C’è poi una politica del verde urbano da mettere in campo. Palazzo Vecchio punta tutto sulla svolta green della città e i fiorentini attendono la rivoluzione al varco, al netto delle immancabili polemiche sulle potature (vedi viale Redi, ultima in ordine cronologico). Portare frescura nelle isole di calore è una partita fondamentale per il nostro domani, specie alla luce dell’ultimo altoforno estivo che la città si appresta a lasciarsi alle spalle.

Il 2024 dovrebbe essere poi l’anno della svolta per lo sviluppo di Peretola con il via ai lavori per la realizzazione della nuova pista, generatrice di un dibattito infinito a queste latitudini. Uno scalo più forte significherà in futuro più soldi, risorse e attrattività ma al tempo stesso anche flussi turistici sempre più massicci.

Eccoci alla sfida delle sfide. Trovare il punto di equilibrio tra i servizi offerti per chi arriva e le legittime istanze di ’normalità’ dei fiorentini (buona parte dei quali, è vero, con il turismo ci campano e bene) che chiedono interventi seri e mirati per conciliare le esigenze di tutti prima che l’"effetto Venezia" diventi inevitabile.

Intanto il Maggio, sia pur con le ossa rotte, prova a rimettersi in moto e, da faro della cultura cittadina, gioca un ruolo centrale nell’auspicato Rinascimento fiorentino che potrebbe riportare qualità e bellezza e provare a scalfire il divertimentificio a uso e consumo del mordi e fuggi.

Ultima, ma non ultima la questione sicurezza. La città soffre, specie nel quadrante ovest tra le Cascine, Novoli e Porta al Prato. Il sindaco Nardella chiede a gran voce al governo un aiuto e in effetti il territorio sembra averne bisogno come l’ossigeno. Tante sfide sul tavolo, a pochi mesi dal voto amministrativo. Inizieranno a breve. Anzi, praticamente sono già iniziate.