
Lavoratori Autogrill preoccupati per il calo del traffico
Castiglione dei Pepoli (Bologna), 22 gennaio 2016 - VARIANTE di valico o vecchia Autosole? Come si sono divisi gli italiani in questo primo mese di raddoppio? «Il 75% del traffico ha scelto la nuova, parliamo di camion al 95% e di 50-60mila veicoli che si muovono ogni giorno tra Bologna e Firenze». Alberto Selleri, ingegnere, direttore Infrastrutture di Autostrade, c’era già 20 anni fa per i primi scavi. Il 23 dicembre, all’inaugurazione con Renzi, ha portato a casa l’applauso più convinto dei lavoratori. Si muove con occhio clinico al casello di Badia, a Castiglione dei Pepoli, attorno è tutto un cantiere. Intanto tra Firenze e Bologna c’è chi si è piantato, 80 chilometri senza distributori di benzina. «L’area di servizio qui a Badia dovrebbe essere aperta entro aprile-maggio».
E lo svincolo di Firenzuola, al Poggiolino? «Entro settembre». Ingegnere, per non cullarsi troppo sugli allori: ora deve pensare al tappo in Toscana, l’ha detto anche il premier. Da Barberino a Firenze sono dolori. «Ci vorranno cinque anni per la terza corsia, 2021 accorciabile, speriamo di fare prima». Si diceva anche per la variante.
«No no, saranno cinque anni veri. Entro il 2016 Calenzano-Firenze nord. A fine anno dovrebbe arrivare la nuova fresa per scavare la galleria Santa Lucia, sono 8 chilometri». E perché non viene usata Martina della Toto, presentata ai tempi del tunnel Sparvo come la più grande del mondo? E’ costata 65 milioni... «Perché serviva una macchina diversa, la galleria Santa Lucia sarà a tre corsie, non a due più l’emergenza come l’altra. Cambiano le misure della fresa, 40 centimetri in più». Non molti... Proprio a Sparvo ci furono distacchi di calcestruzzo. Sulle frane si sono scritte paginate sui giornali. In generale, i problemi sono davvero risolti? «Sì, il monitoraggio è costante, a partire dalle gallerie».
Ma se siamo nell’area più instabile d’Europa, perché da decenni è stato scelto proprio questo corridoio e non un’altra vallata? «Non sarebbe cambiato nulla. Sono gli stessi materiali, non è che l’Appennino da una parte è buono e dall’altra no».
Metà variante corre in galleria. La prima cosa che colpisce, la luminosità. È anche un modo per costringere a rallentare, visto che c’è il tutor con un limite di 110 chilometri all’ora? «No, l’effetto è legato alle nuove tecnologie di illuminazione, ormai tutte a led».
Si vedono squadre antincendio h 24, moto e pickup. «I tunnel hanno sistemi d’avanguardia. Intanto sensori per rilevare gli incendi, la cosa più urgente. Le informazioni arrivano in tempo reale alla centrale di Firenze. E’ tutto sorvegliato da telecamere, cavi fibrolaser, cavi termosensibili... Poi c’è un sistema di ventilazione che consente di contenere la potenza del fuoco. E rifugi ogni 300 metri, ventilati, alimentati da aria che arriva dall’esterno». Al bar dicono: in due anni chiuderanno l’Autosole tra Bologna e Firenze. Troppo alti i costi di manutenzione.
Ride: «Impossibile! Il progetto del valico nasce insieme all’A1. Altrimenti la nuova autostrada avrebbe avuto tre corsie, non due come si è poi deciso. E sarebbe stata demolita la vecchia Autosole».