"Aumentare la superficie protetta del Padule"

L’area umida al centro di impegni elettorali. L’alleanza Europa Verde-Sinistra Italiana risponde all’associazione per la biodiversità

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Anche il futuro del Padule è tema elettorale. E’ stata l’ associazione Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità ad invitare i candidati alle prossime politiche ad esprimersi su una serie di quesiti con la centro la valorizzazione di una delle aree umide più importanti d’Europa. Qualcuno ha già risposto. Segnatamente Nicola Fratoianni, Nicoletta Guarducci, Luca Fidia Pardini e Glenda Lugano per l’alleanza Europa Verde-Sinistra Italiana. "Cominciamo con il ricordare – spiegano in una nota – l’impegno che Europa Verde e Sinistra Italiana hanno sempre dimostrato a sostegno delle battaglie e delle giuste richieste da Voi avanzate nel corso degli ultimi anni. Venendo alle richieste, ci impegniamo, se eletti e per quanto di competenza ad operare su una serie di tematiche".

Eccole: perché " vengano attuate tutte le indicazioni di carattere tecnico e gli atti amministrativi di programmazione che sottolineano la necessità e l’urgenza di ampliare la superficie protetta fino a raggiungere almeno il 30% della superficie complessiva del Padule – scrivono – e perché si recuperi e si rilanci una gestione unitaria e di adeguato livello della riserva naturale e delle relative aree contigue".

Un passaggio molto importanti i candidati lo riservano al Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio affinché "gli vengano restituite funzioni e risorse adeguate e possa svolgere il proprio ruolo di consulenza tecnico-scientifica, in un quadro che veda il coinvolgimento di tutti i portatori di interessi del territorio (oltre la Regione, i Comuni, le associazioni ambientaliste, le associazioni venatorie, i proprietari) ed il coordinamento della Regione Toscana". Ma non solo, serve che " vengano attuate le previsioni dell’accordo di programma relativo al riordino della depurazione delle acque in Valdinievole, che prevede, quale principale misura di compensazione ambientale del “Progetto Tubone”, la depurazione di un congruo quantitativo di acque reflue da indirizzare all’area palustre".

"Si tratta di impegni del tutto coerenti con quanto scritto anche nel nostro Programma – concludono – Nicola Fratoianni, Nicoletta Guarducci, Luca Fidia Pardini e Glenda Lugano– : vogliamo attuare, nel rigoroso rispetto dei tempi della strategia comunitaria, gli obiettivi del 30% di aree protette (delle quali il 10% di aree a stretta protezione), individuando rigorosi criteri di individuazione in particolare delle aree a stretta protezione, per lo Stato e le Regioni".

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