REDAZIONE FIRENZE

"Attenzione ai profughi minorenni da soli" Nardella chiede un coordinamento permanente

"E’ necessario uno sforzo economico e organizzativo eccezionale. Dobbiamo evitare l’accoglienza fai-da-te, serve l’aiuto di tutti"

Un incontro con la ministra Lamorgese di tutti i sindaci delle città metropolitane per fare il punto della situazione sulla gestione dell’emergenza che riguarda tutte le città italiane ma in maniera maggiore le grandi città metropolitane, in particolare Milano, Roma, Bologna, Firenze che hanno una percentuale significativa di cittadini ucraini già residenti e di rifugiati che stanno arrivando. Tutte le 14 città metropolitane sono le prime a essere investite da questa emergenza umanitaria. Da Firenze una richiesta particolare: l’idea di un coordinamento permanente, che insieme ai prefetti consenta di gestire sul territorio l’emergenza umanitaria in costante contatto con il livello centrale del Viminale.

"L’ordinanza ministeriale – ha spiegato il sindaco Nardella – apre fortemente all’utilizzazione del sistema Sai per quanto riguarda l’accoglienza dei rifugiati, è ciò che noi sindaci abbiamo sempre chiesto considerando questo sistema più adatto di quello dei cosiddetti Cas, che era stato pensato in circostanze molto diverse da quelle che stiamo vivendo in questo momento. Ringrazio la ministra Lamorgese per l’attenzione particolare che sta dando ai sindaci in generale alle città metropolitane". "Ho fatto presente alla ministra – ha aggiunto – la necessità di avere un’attenzione particolare per i minori rifugiati soli che stanno arrivando e per gli orfani. Per queste persone la presa in carico è decisamente più complessa e delicata e richiede uno sforzo economico e organizzativo eccezionale. Su questo riteniamo utile avere degli indirizzi precisi da parte del Viminale. Abbiamo inoltre concordato di coordinarci con le prefetture per recuperare i dati relativi ai rifugiati, soprattutto per quelli che si ricongiungono alle famiglie residenti già sul territorio. In ogni caso occorrerebbe evitare l’accoglienza ‘fai da te’ e coordinare la disponibilità di alloggi da parte dei privati con la rete del Terzo settore con il monitoraggio costante da parte della prefettura. Ho inoltre proposto di dare continuità a questi incontri per seguire in modo costante l’andamento dell’emergenza. La richiesta forte di Firenze è stata quella di avere risorse e strumenti per ampliare il modello di accoglienza Sai, che è quello più efficace per questa tipologia di emergenze. Sono personalmente soddisfatto dai chiarimenti che la ministra ha dato alle città e la disponibilità a mantenere un canale costante di raccordo anche attraverso l’Anci".

Ieri intanto la prefettura ha attivato il Centro di coordinamento interventi in sostegno della popolazione proveniente dall’ Ucraina. Al tavolo, siedono anche il Comune (capofila dell’area metropolitana), gli operatori volontari della comunità ucraina e la Protezione civile. Il centro, opera in stretto raccordo con l’Asl e con la Regione (Info: 0552783574-575-578-579).

Lunedì in consiglio comunale il sindaco aveva fatto il punto sula situazione: nel territorio comunale di Firenze sono una cinquantina le persone ucraine ospitate attraverso la rete di collegamento tra l’amministrazione comunale e le altre realtà, nell’area metropolitana si contano circa 300 persone che sono

ospitate da nuclei familiari della comunità ucraina. Ma Nardella ha lanciato anche un appello: "La cifra di profughi che cercano di raggiungere l’Europa aumenta ogni giorno. Attualmente sono quasi due milioni. E il flusso investirà presto anche l’Italia perché il 30 per cento della popolazione ucraina residente in Europa è in Italia. Per ora il meccanismo di accoglienza funziona, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti".

Pa.Fi.