Firenze, 13 giugno 2025 – Il medico pratese Giorgio Galanti, ex direttore della medicina sportiva di Careggi, è stato condannato a un anno per falso ideologico nel processo sullo 'strain', esame a cui venne sottoposto il capitano viola nell'ultima visita per idoneità sportiva prima della sua morte. Otto mesi la pena inflitta agli altri due imputati, il medico Amedeo Modesti e l'infermiera Loira Toncelli.

Sono stati invece rigettate le richieste risarcitorie delle parti civili, famiglia Astori e Francesca Fioretti
La difesa di Galanti, retta dall'avvocato Sigfrido Fenyes, aveva chiesto l’assoluzione mentre il pm Antonino Nastasi aveva chiesto le condanne di tutti gli imputati (tre anni e quattro mesi per il medico pratese, tre anni per Toncelli, un anno e quattro mesi per Modesti).
Questo secondo procedimento, costola del processo per omicidio colposo, nacque in seguito alle mosse difensive di Galanti: per comporre una memoria a propria discolpa, l’ex direttore, andato nel frattempo in pensione, chiese alla medicina sportiva in cui aveva lavorato la "cartella Astori". Cioè l’archivio di tutti gli esami a cui era stato sottoposto il calciatore nei suoi anni in viola. Lo "strain", un esame non previsto dal protocollo medico sportivo ma effettuato per motivi scientifici (che aveva espresso valori nella norma per il calciatore) era rimasto ’aperto’ nel computer. Così, alla richiesta di Galanti, venne chiuso "in data anteriore o prossima al 10 aprile 2019", come contesta la procura, e quindi stampato. Il lavoro fatto in due tempi produsse un risultato marchiano: il certificato dello strain di Astori, su test effettuati il 10 luglio 2017 secondo quanto riportato nel documento stampato, portava però data e carta intestata di aprile 2019. Un anno più tardi del decesso del capitano della Fiorentina. In un’epoca in cui non c’era più Galanti a dirigere la struttura di Ponte Nuovo, ma Modesti (difeso dall’avvocato Mario Taddeucci Sassolini), che al filone principale per il decesso Astori è estraneo.