FIRENZE
Un boato nel cuore di Ponte a Ema, attimi concitati per accaparrarsi il denaro e poi la fuga, su una fiammante Audi, forse verso un altro obiettivo.
Assalto con l’esplosivo al “postamat“ delle Poste di via Chiantigiana, nel cuore del paese di Gino Bartali: erano circa le 2.30 di un sabato appena iniziato quando i banditi, non meno di tre, hanno fatto saltare lo sportello automatico. Hanno usato probabilmente dell’esplosivo, anche se non è ancora chiaro quale.
Subito dopo il colpo, gli agenti delle volanti hanno effettuato i primi accertamenti all’interno della filiale accompagnati dai vigili del fuoco, i quali hanno scongiurato ulteriori possibili situazioni di pericolo, dovuti a probabili tracce residue di sostanze esplosive o infiammabili utilizzati dalla banda del postamat. Sulla base dei primi riscontri i malviventi avrebbero ripulito il cassetto delle banconote, mentre a terra era presente lo sportello blindato dell’Atm. Al momento non è stato possibile quantificare il bottino del colpo né le esatte modalità con le quali lo stesso sia stato messo a segno. Però il botto è stato forte e sono stati ingenti anche i danni, non soltanto all’ufficio di Ponte a Ema. Anche un’auto, che era parcheggiata vicino allo sportello, è rimasta investita dai detriti causati dall’esplosione.
La polizia ha recintato l’area. La Scientifica ha cercato tracce utili a un’indagine che si sviluppa su due fronti. Perché circa mezz’ora dopo il colpo di via Chiantigiana, a Montelupo, a 35 km di distanza, si è verificato un altro colpo analogo: sempre un Atm della Posta, ancora esplosivo. 50mila euro il bottino.
La grossa Audi vista scappare in direzione del casello autostradale di Firenze Sud stava “volando“ a Montelupo? Oltre alle telecamere cittadine, gli inquirenti, coordinati dal pm Ester Nocera, visionano anche i caselli autostradali.
ste.bro.
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