Arzach a rischio chiusura definitiva. Allarme dal Centro naturale

L’associazione, attiva da oltre 38 anni, denuncia l’aumento dei costi di gestione e cerca proposte di collaborazione.

Arzach a rischio chiusura definitiva. Allarme dal Centro naturale

Arzach a rischio chiusura definitiva. Allarme dal Centro naturale

Tra due mesi il Centro naturale Arzach rischia la chiusura definitiva. L’associazione che gestisce da ben 38 anni la sede storica di Sesto Fiorentino ha annunciato anche tramite i social che non riesce ad andare più avanti per questioni prevalentemente legate alla sostenibilità economica. "Siamo a un bivio da tempo – dice il presidente Marco Bogani -, in difficoltà dal 2020 in poi, ma ora non possiamo davvero più gestire da soli un affitto diventato troppo oneroso e costi sempre più cari su tutti i fronti. Non siamo in un edificio pubblico né abbiamo mai ricevuto alcun sostegno: ce l’abbiamo sempre fatta da soli. Ora non riusciamo davvero più". Lo dice con amarezza. Perché qui l’associazione culturale che porta avanti una filosofia naturalista puntando anche sull’agricoltura biologica, la sana alimentazione e della promozione di pratiche giuste per l’armonia tra corpo e mente, ha scritto un pezzo di storia.

Nel Mugello Arzach gestisce il ‘Cinema Garibaldi’ di Scarperia dove organizza anche corsi di teatro, di danza e incontri culturali, vincitrice nel 2023 del titolo di "teatro dell’anno". A Sesto Fiorentino invece gestisce uno spazio polivalente in cui sono raccolti un’osteria vegetariana (aperta da 36 anni), un negozio di prodotti biologici ed una sala corsi per ogni tipo di disciplina. "Quando siamo arrivati a Sesto – ricorda Bogani -, la nostra sede era una ceramica in disuso. L’abbiamo ristrutturata a spese nostre e abbiamo creato un luogo diventato un punto di riferimento. Abbiamo introdotto una filosofia di vita, accolto qui le prime assemblee del movimento sull’agricoltura biologica, creato rapporti umani preziosi e di fiducia. È un dispiacere lasciare, ma ci abbiamo provato davvero".

Eppure ripartire non sarebbe un’impresa impossibile: "Cerchiamo collaborazioni – dice il presidente -, in particolare qualcuno che voglia gestire il servizio di ristorazione-osteria vegetariana. È un’attività con una bella storia alle spalle, avviata e conosciuta. Ma per farlo c’è bisogno di una condivisione di idee e di filosofia: chi si è fatto avanti fino ad oggi alla fine ha mostrato di non essere in grado di gestirlo davvero". Ci sono ancora circa due mesi di tempo per trovare un partner. Poi il centro naturale e l’osteria vegetariana dovranno chiudere.

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