
Artificiere morto, tribunale in trasferta alla Fadini
Tribunale in trasferta alla caserma Fadini alla Fortezza da Basso, teatro dell’incidente avvenuto nel febbraio del 2018 in cui perse la vita in un’esplosione l’artificiere della polizia Giovanni Politi, 51 anni. E’ infatti in corso il processo a carico di sette figure della polizia, tra cui il questore dell’epoca, Alberto Intini, ma nel corso dell’istruttoria in corso è emersa la necessità, condivisa dalle parti, di effettuare un sopralluogo nei locali dove si verificò l’incidente mortale. Così ieri, i numerosi avvocati difensori, il pm Di Vizio e il giudice Faralli, hanno visitato la stanza 55, dove avvenne l’esplosione innescata dall’uso di una smerigliatrice da parte di Politi, che aveva appena staccato dal turno. Stanza in cui, secondo l’impostazione accusatoria, era accatastato materiale esplodente che non avrebbe dovuto trovarsi lì, ma in un altro locale, la cosiddetta “riservetta“. Anche questa stanza è stata oggetto del sopralluogo: il giorno dell’esplosione, secondo le difese, era piena e per quello i petardi erano stipati nella stanza 55.