REDAZIONE FIRENZE

Arance amare per via Cavour In 50 firmano la contro petizione

Tra pro e contro, continua a tenere banco in città la polemica sugli alberi di agrumi nell’ex via Larga. Ai 49 saggi ora si contrappongono imprenditori, istituzioni ed esponenti della società civile.

Arance amare per via Cavour In 50 firmano la contro petizione

di Antonio Passanese

Ai cinquanta saggi (fino a sabato scorso ne erano 49 ma nelle utlime ore se ne è aggiunto un altro) che chiedono al sindaco Dario Nardella di stralciare il progetto degli alberi di agrumi in via Cavour, ieri hanno risposto altri 50 fiorentini – imprenditori e rappresentanti della società civile – che invece sostengono con forza l’idea di Palazzo Vecchio. Il primo firmatario della petizione pro aranci è il direttore di Confcommercio Franco Marinoni a cui va riconosciuto il merito di aver dato il là alla controffensiva in favore del restyling dell’ex via Larga.

"L’arredo con alberi della strada è gradito alle imprese che vi lavorano, approvato dall’omonimo centro commerciale naturale aderente e rappresentato da Confcommercio, che lo considera un elemento caratterizzante della riqualificazione – afferma Marinoni – La discussione sul tipo di pianta non ci appassiona molto nel momento in cui Comune e Soprintendenza hanno condiviso il progetto ed auspichiamo la partenza dei lavori al più presto, in modo che siamo conclusi contestualmente ai lavori della tramvia". Ma nella raccolta firme in favore degli aranci in via Cavour ci sono nomi del calibro del presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi, e del suo vice Niccolò Manetti ("A me piace l’idea degli alberi da frutto in via Cavour, non capisco perché chi oggi s’indigna non abbia criticato l’arido cordolo su ponte Santa Trinita – afferma Manetti – del resto Firenze è la città del giglio!"), ma anche Gualserio Zamperini, Marinella Fani, Aldo Cursano, Laura Dreoni e Giovanna Ferragamo, tanto per citarne alcuni. Come quelle dei direttori di Cna, Giacomo Cioni, e della Coldiretti Angelo Corsetti.

"Auspico una città più verde, quindi più vivibile ed accogliente, verde sia nel centro che in periferia, un verde adeguatamente manutenuto, il verde abbandonato è indice di degrado e squallore. Un progetto da sostenere anche da parte dei privati in partnership con l’amministrazione comunale. Mi auguro un progetto ambizioso, non una banale aiuola", spiega Cioni. A cui fa eco Corsetti: "Le città hanno sempre più bisogno di verde, è necessario avere visione del verde non solo dal punto di vista ornamentale o come un costo, ma come un generatore di benefici per la salute di chi vive in città e per la salute degli stessi centri abitati e in una città turistica come Firenze questo viale alberato contribuirà ad abbellirla ulteriormente". Infine, anche il presdiente Bassilichi, come detto, sostiene con forza l’idea di Palazzo vecchio: "Trovo molto importante supportate questa iniziativa che vede la condivisione del progetto tra amministrazione e Sovrintendenza, augurandomi che sia la prima di un lunga serie; sintonia che sono certo aiuterà la nostra città nelle tante sfide che dovrà affrontare".