Franceschini, "Salvini si illude di vincere in Toscana"

A Firenze l'incontro sugli istituti culturali. Presente anche Hollande: "La cultura che unisce i popoli sia una priorità per l'identità europea"

Valdo Spini, Dario Nardella, François Hollande e Dario Franceschini (foto New Pressphoto)

Valdo Spini, Dario Nardella, François Hollande e Dario Franceschini (foto New Pressphoto)

Firenze, 8 novembre 2019 - C'è anche il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini a Firenze a margine della Conferenza nazionale dell'Aici, l'associazione presieduta da Valdo Spini che riunisce gli istituti culturali italiani. E l'occasione è stata colta dal ministro per affrontare anche temi dell'agenda politica attuale: "Non sono rassegnato a un governo a fine corsa, stando in una squadra - ha detto - bisogna comportarsi come una squadra, bisogna passarsi la palla a vicenda, non ci si devono fare dispetti e sgambetti, in questa maniera si vince". "Mi pare veramente molto improbabile che il centrodestra vinca alle Regionali in Toscana nel 2020, Salvini si illude", ha detto Dario.

"Ogni euro speso in cultura è un euro speso bene, per questo gli istituti e le associazioni culturali devono essere aiutati e sostenuti dallo Stato", ha poi detto Franceschini. "Gli istituti culturali sono una forza enorme del nostro Paese - ha proseguito - difendono le tradizioni, la ricerca, la formazione e gli studi. Quando ho fatto il ministro, nel precedente mandato, abbiamo incrementato le risorse pubbliche per gli istituti culturali e bisogna andare avanti su questa strada. I populismi cavalcano e strumentalizzano le paure reali per raccogliere, con molta miopia, consenso. La buona politica invece investe in conoscenza perché la conoscenza è il migliore antidoto alle paure di questo periodo".

All'incontro presente anche l'ex presidente francese Francois Hollande parlando con i giornalisti. "L'antisemitismo è sempre esistito ed è un flagello che dobbiamo combattere con energia e determinazione senza mai fallire. Le nuove forme di antisemitismo non sono quelle che conoscevamo prima, l'ho visto anche in prima persona con gli attentati a Charlie Hebdo. Questa battaglia va combattuta fortemente". "La cultura - ha aggiunto - oggi è un elemento di unione dei popoli e deve essere una priorità ancora prima dell'economia nella costruzione dell'identità dell'Unione europea". 

 

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