SANDRA NISTRI
Cronaca

Antincendio, Carlo il drone umano . Da un deltaplano scandaglia la zona

La storia del 75enne che ha una convenzione con il Comune per attività di protezione civile dal cielo. Ha collaborato anche alla ricerca dei dispersi: " Dall’alto ho una panoramica totale, così mi rendo utile". .

Antincendio, Carlo il drone umano . Da un deltaplano scandaglia la zona

Antincendio, Carlo il drone umano . Da un deltaplano scandaglia la zona

Per molti ‘over 70’ l’avventura più rischiosa è un trekking nei giardini sotto casa. C’è anche chi, però, a 75 anni, va in deltaplano e, nel frattempo, ‘vigila’ dall’alto segnalando emergenze più o meno grandi e controllando il territorio. È il caso del calenzanese Carlo Berni, fondatore, ben 40 anni fa, dell’Unione Speleologica Calenzano, con cui l’amministrazione comunale ha da poco rinnovato per ulteriori cinque anni una convenzione già in essere da tempo per lo svolgimento di attività di protezione civile mediante il volo con deltaplano a motore. Un accordo a titolo totalmente gratuito con la sola concessione al ‘deltaplanista’ di poter mantenere un ricovero per il proprio ‘mezzo’ in un’area adibita anche a decollo e atterraggio. "In realtà – racconta Berni – la mia collaborazione con il Comune risale a diversi decenni fa, anche prima che venisse messa nero su bianco la convenzione. In questi anni ho segnalato diverse cose: incendi in alcune occasioni ma soprattutto focolai di incendio che rimangono magari dopo lo spegnimento e sui quali occorre urgentemente intervenire. Molte volte, però, sono stato attivato per la ricerca di persone che si erano perse, spesso in Calvana, magari mentre cercavano funghi o asparagi e in diversi casi si trattava di anziani: dall’alto, infatti, si può avere una panoramica totale ed è più facile localizzare le persone. È un modo per unire una passione alla possibilità di essere utile per il territorio".

La passione per il deltaplano, però, in Carlo stranamente non è nata da una incontenibile voglia di volare: "In realtà – racconta – ho iniziato a volare, negli anni Ottanta. perché sono uno speleologo, all’epoca non c’erano i droni, quindi avevo bisogno di trovare un mezzo che mi permettesse di vedere le stratificazioni dall’alto, di capire dove erano le fratture e dove potessero trovarsi nuove grotte. Quindi ho preso il brevetto di volo e in effetti, sono state tante le grotte scoperte in questo modo, in particolare in Calvana. Sempre nell’area della Calvana poi per dieci anni ho avuto una fattoria didattica dove accoglievo i bambini e i ragazzi delle scuole e ogni giorno, per raggiungerla e per tornare poi verso casa, utilizzavo il deltaplano". Insomma il deltaplano alla stregua di un’auto o un vero e proprio mezzo, cosa inusuale, , ma utile: "Diciamo – commenta sorridendo Berni – che per ogni tragitto impiegavo sei minuti contro l’ora abbondante che ci avrei messo in auto". I voli in deltaplano così proseguiranno – dice – "finché avrò la vitalità necessaria".