Amici animali. Emergenza randagi nel Sud Italia. Palermo chiama, Firenze risponde

Dieci nuovi arrivi al canile-rifugio del Comune toscano. Sono in attesa di adozione

Uno dei cani arrivati da Palermo al Parco degli animali di Firenze

Uno dei cani arrivati da Palermo al Parco degli animali di Firenze

Firenze, 13 settembre 2018 - Al Parco degli animali-canile rifugio del Comune di Firenze (che dalla sua inaugurazione nel giugno 2011ha dato in adozione circa 450 cani) nei giorni scorsi sono arrivati alcuni cani dal Comune di Palermo. «Sono in tutto dieci - ci spiega Arnaldo Melloni, responsabile del Parco animali - . Sono un po’ impauriti ma sicuramente adottabili e molto tranquilli. Questa attività si inquadra in un progetto di livello nazionale coordinato dalla Lav (Lega antivivisezione) e nel quale il Comune di Palermo ha chiesto, tramite una lettera del sindaco Orlando al sindaco Nardella, un aiuto per l’emergenza randagi nel territorio palermitano».

«Io e un collega abbiamo visitato Palermo e le strutture comunali che ospitano i cani. - aggiunge - . Con una serie di incontri abbiamo contribuito a scrivere linee guida e procedure che il Comune di Palermo ha adottato recentemente con una delibera di Giunta. Al fine di contribuire fattivamente ad alleggerire la situazione delle strutture palermitane, abbiamo accolto questi primi 10 animali: l’invito è naturalmente di venirli a trovare ed adottarli».

I dieci cani che sono arrivati dalla Sicilia si aggiungono ai 48 cani che attualmente sono ospitati nel Parco degli animali. Questo canile rifugio, come precisa Melloni, «funziona a gestione diretta dell’amministrazione comunale (vi operano sette dipendenti) e oltre ai cani del Comune di Firenze, vengono ospitati anche quelli di altri 7 comuni limitrofi convenzionati». I casi sono tutti legati a condizioni di disagio socio–economico. «Da noi - spiega infatti Melloni - arrivano animali di persone che per le più varie ragioni non possono più tenere i cani. Cambiamento della situazione economica, anziani che muoiono senza eredi, detenuti, sfratti sono i casi più tipici. Casi di cani maltrattati per fortuna sono rarissimi e non recenti».

Il canile-rifugio del Comune di Firenze svolge anche attività di pensione. «I cittadini che usufruiscono del servizio - dice Melloni - pagano una cifra che va da un minimo di 5 euro a un massimo di 15 euro al giorno per cane. L’importo viene determinato in base all’ISEE del proprietario. La disponibilità dei posti è variabile e dipende da quanti box rimangono liberi dalla funzione di canile rifugio».

Nel 2018 i cani ospitati in pensione sono stati 111, per un totale di 994 giorni di presenza. L’introito è stato di 12.838,00 euro. «Gli introiti dell’attività di pensione - sottolinea Melloni - vengono tutti destinati alle attività di tutela degli animali d’affezione, principalmente per il canile e la gestione delle colonie feline, circa 6500 in tutta la città (cibo, farmaci, sterilizzazioni eccetera)».

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