Andrea Scanzi contro Meloni & co. La satira politica si fa militante

Dalle risate amare alle invettive: il giornalista e opinionista porta in scena ’La sciagura’, tratto dal suo libro

Andrea Scanzi contro Meloni & co. La satira politica si fa militante

Andrea Scanzi contro Meloni & co. La satira politica si fa militante

Satira politica sul palcoscenico del teatro Puccini. Domani alle 21 Andrea Scanzi porta in scena "La sciagura. Cronaca di un governo di scappati di casa", per la regia di Simone Rota con scenografia di Giorgia Ricci.

Dopo il grande successo di "Renzusconi" (2018) e "Il cazzaro verde" (2019-2020), Andrea Scanzi — autore e interprete teatrale dal 2011 — torna sul palco con un nuovo spettacolo di satira politica. Il testo de "La sciagura" è tratto dall’omonimo bestseller del giornalista, scrittore e opinionista ed è edito da Paper First: Scanzi mette ora in scena quella che definisce "la sconfinata pochezza di un governo composto perlopiù da ’scappati di casa’".

Novanta minuti di risate (amare), di informazione che si mescola all’indignazione, che partono da un’analisi del percorso politico di Giorgia Meloni per poi ripercorrere impietosamente quelle che l’autore definisce "le incongruenze del governo, le troppe criticità della destra e l’evanescenza colpevole di una classe dirigente oltremodo imbarazzante". Ce n’è per tutti. "Dalla seconda carica dello Stato, La Russa (sic) – si legge nelle note dell’autore che – all’esimio statista Donzelli (aiuto!), dai tetri busti del Duce ai mitologici blocchi navali, dai treni di Lollobrigida ai quadri di Sgarbi. Dagli scivoloni seriali di Valditara a quelle di Sangiuliano, dalle inchieste su Santanché e Delmastro al Capodanno col “botto” di Pozzolo, dal comico inconsapevole Gasparri alle tesi tragicamente oscurantiste di Vannacci. Dal ricordo di Paolo Borsellino (ignobilmente citato da questi governanti che con lui nulla c’entrano) alle canzoni di Gaber e Guccini (che Meloni ama, ma di cui evidentemente non ha capito nulla)". Un monologo pieno di musica, satira, fervore e pulsione civile, senza reticenze né sconti. Uno spettacolo accorato che sta registrando un sold out dietro l’altro per raccontare da un punto di viosta ben preciso e dichiarato ("Per me l’intellettuale deve osare, schierarsi, provocare, mettere in conto anche qualche fischio") questi tempi. "E per resistere a questo inesorabile tracollo della politica politicante nostrana".

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