GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Andrea Appino al Viper: "Un viaggio nell’umanità"

Concerto del leader degli Zen Circus che ha appena pubblicato "Humanize"

Andrea Appino al Viper: "Un viaggio nell’umanità"

Andrea Appino al Viper: "Un viaggio nell’umanità"

Con l’Humanize Club Tour, che domani (ore 21) fa tappa al Viper di Firenze, Andrea Appino (in foto) si propone di portare dal vivo buona parte delle canzoni dei suoi tre dischi da solista. Il cantante, chitarrista e compositore dei pisani The Zen Circus mescolerà il suo repertorio, collegando i vari brani per cercare di approfondire la narrazione sull’umanità che ha intrapreso con l’album "Humanize", appena uscito, che contiene tantissimi frammenti di conversazioni con la gente. Appino lo proporrà dal vivo anche a Firenze con la band che vede Matteo D’Ignazi alla batteria, Davide Barbafiera a moog e campionamenti, Valerio Fantozzi al basso, Fabrizio ’Thegeometra’ Pagni alle tastiere e un ospite a sorpresa.

Appino, quanto ci ha messo a realizzare Humanize?

"Otto anni e forse qualcosa in più. Mi sono preso tutto il tempo che necessitava. Ho la fortuna di avere una famiglia, come gli Zen con cui negli ultimi anni ho fatto un sacco di cose, che consente questo tipo di attività, di pause creative, che poi servono a ricaricare le batterie".

Come ha organizzato questo concerto?

"E’ un concept live che esalta questo mio concept album e quelli precedenti. E’ un concerto antitetico rispetto a quelli degli Zen in cui c’è un grande rapporto col pubblico. In questo non dico una parola ed è la musica a prendere il sopravvento. Come nel disco, è un viaggio che si propone di scandagliare il concetto di essere umani e lo fa proponendo i brani senza tante interruzioni".

Come mai ha scelto un tema come l’umanità?

"Perché di quello mi sono sempre occupato e quindi anche i brani degli altri dischi tendono a contribuire all’economia del totale".

"Humanize" doveva essere un documentario?

"Sì, alla maniera di Pasolini, avevo deciso di registrare le opinioni sull’umanità delle persone che incontravo. Via via che ci lavoravo, ho deciso di musicare il tutto e alla fine, invece di un docufilm è nato un disco".

E’ un lavoro di musica contemporanea?

"Non solo, ci sono anche canzoni che suonano in maniera spiccatamente retrò, come ’Carnevale’, che sembra uscire da una radiolina degli anni ’60, altri brani strizzano l’occhio alla classica e ad altri generi. Come se gli alieni cantassero questa musica per capire chi sono gli umani". Nel live c’è una scenografia ad hoc?

"Giochiamo con le luci, un light show sognante e psichedelico".