Ancora spaccate, stavolta alle macchine. Acciuffati in flagranza. E uno è lo stesso

Di nuovo in manette il tunisimo fermato la notte precedente. Ora è in carcere

Ancora spaccate, stavolta alle macchine. Acciuffati in flagranza. E uno è lo stesso

Ancora spaccate, stavolta alle macchine. Acciuffati in flagranza. E uno è lo stesso

FIRENZE

Arrestato perché sorpreso a rubare su un’auto: era lo stesso nordafricano che la notte precedente era stato beccato a spendere le carte di credito prese da uno zaino anch’esso rubato, sempre da una macchina in sosta. Si tratta di un tunisino di 34 anni, fermato dalla polizia nella notte tra giovedì e ieri assieme a un connazionale di 28. Intorno a loro, in via Baccio Bandinelli, una “strage“ di finestrini e deflettori. A dare l’allarme, poco dopo la mezzanotte, sono stati alcuni residenti della zona, svegliati dal rumore di vetri infranti: affacciandosi, hanno visto due figure indaffarate ad arraffare roba dagli abitacoli.

La volante è piombata sul posto ed è riuscita a bloccare subito il 34enne, che i colleghi dei Falchi (nella foto una pattuglia), la notte precedente, avevano sorpreso a fare shopping di sigarette a un distributore automatico con una carta rubata. Il nordafricano ha iniziato a sferrare calci e pugni ai due agenti (da qui anche la contestazione di resistenza a pubblico ufficiale), mentre nel frattempo il compare sarebbe riuscito a fuggire attraversando il ponte della tramvia in direzione Cascine, dove questi soggetti in pratica vivono. Ma sono stati entrambi subito definitivamente fermati. Addosso avevano diversi strumenti da scasso, tra i quali una chiave inglese e diversi pezzi di ferro uncinati alle estremità. Al processo per direttissima, ieri mattina, l’arresto è stato convalidato ed è stata applicata la misura in carcere per entrambi.

"Il lavoro dei poliziotti e dei carabinieri è spesso reso vano dai provvedimenti delle toghe - commenta il consigliere regionale FdI Elisa Tozzi -. Per i negozianti, oltre al danno del furto, c’è la beffa: ladri di nuovo liberi, soldi da spendere per riparare, giornate di lavoro perse, senso di insicurezza, frustrazione. Il Parlamento deve intervenire con nuove norme, più severe. I cittadini sono esasperati. Non si sentono sicuri, non credono più nella giustizia. Servono provvedimenti che impediscano ai delinquenti seriali di uscire dalle carceri dopo essere stati sorpresi con le mani nel sacco".

ste.bro.