STEFANO BROGIONI
Cronaca

Da Ponte di Mezzo al Mugello: quel filo rosso che lega anarchia e attentati ai treni

C’è un nesso, secondo la Dda, tra lo sgombero e il sabotaggio alla linea dell’alta velocità. Danneggiate alcune telecamere, la chiamata dell’allarme bomba partita da una colonnina sos

Da Ponte di Mezzo al Mugello: quel filo rosso che lega anarchia e attentati ai treni

Firenze, 10 agosto 2023 – La mattina, la realtà anarchica e antagonista di Ponte di Mezzo veniva sgomberata dalla digos. La sera, un allarme bomba, anche se falso, manda in tilt l’alta velocità ferroviaria tra Firenze e Bologna: qualcuno, ha raggiunto un quadro elettrico e fatto scattare l’emergenza.

Il nesso fra i due eventi c’è, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Firenze, che dopo i fatti di martedì sera ha aperto un fascicolo per attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dalla finalità di terrorismo ed eversione, furto aggravato, danneggiamento e procurato allarme. Ci sono dei precedenti, sempre in quella zona (anche in quella galleria), per cui è indagato un militante di area anarchica.

Ora i magistrati, guidati dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, hanno il compito di scoprire chi, ha raggiunto la cabina, posta nella galleria Firenzuola. L’autore, o gli autori, non erano sprovveduti, anzi.

Conoscevano bene i luoghi e come e dove colpire. Hanno sabotato le telecamere che li avrebbero ripresi, hanno imboccato un tunnel di soccorso che porta alla galleria dove i treni sfrecciano a 300 all’ora. Hanno saputo dove e come intervenire per congelare la circolazione sulla dorsale appenninica, dividendo di fatto in due l’Italia, almeno dal punto di vista ferroviario.

La pista anarchica è la privilegiata, anche se non giunte rivendicazioni.

La circolazione dei treni tra Idice e San Pellegrino è stata interrotta tra le 19 e le 23.30 di martedì. Subito sono intervenuti gli agenti della Polfer per verificare la situazione e per provare a individuare le persone presenti in un’area in cui è assolutamente vietato l’accesso ai non autorizzati.

La circolazione è ripresa gradualmente nel corso della nottata ma i ritardi hanno raggiunto i 400 minuti per quanto riguarda i convogli Av. E i disagi hanno riguardato anche gli Intercity. "Stiamo acquisendo le immagini delle telecamere che ignoti hanno poi divelto e procediamo con gli accertamenti: le verifiche sulla linea hanno appurato che è stata danneggiata anche la porta di un casottino dove sono custoditi i rec elettrici dell’Alta velocità" spiega Marco Dalpiaz, dirigente del compartimento della Polizia ferroviaria della Toscana.

Gli inquirenti hanno accertato che la telefonata è partita da una delle colonnine in galleria. "La chiamata è arrivata all’ufficio di pronto intervento di Ferrovie a Bologna, che sosteneva ci fosse una bomba", aggiunge la Polfer.

I controlli svolti hanno però escluso la presenza di ordigni: la Polfer ha ispezionato con dei carrelli, delle piccole motrici, tutta la galleria in un senso e nell’altro, per un totale di 14 chilometri. È stata fatta la bonifica ed è intervenuta anche la scientifica.

ste.bro.