Amici animali. Una nuova vita per i levrieri sfruttati

Salvati dal mondo delle corse legate al gioco d’azzardo, ora hanno trovato adozione

Lauren al suo arrivo in Italia con Monica Rorandelli che l’ha adottata

Lauren al suo arrivo in Italia con Monica Rorandelli che l’ha adottata

Firenze, 23 giugno 2020 - Oltre 80 levrieri sono arrivati in Italia (molti in Toscana e in Umbria) nelle ultime settimane, e qui hanno trovato le famiglie che li hanno adottati e che regaleranno loro una seconda vita. Sono levrieri speciali, perché sono stati salvati dal mondo delle corse commerciali legate al gioco d’azzardo (racing) dal coursing (caccia simulata) e dal rischio di fare una brutta fine dopo la conclusione della loro ’carriera’.

A occuparsi del loro salvataggio è stata l’associazione ’Pet levrieri’, onlus antiracing e anticaccia nata nel nel 2013 «dalla volontà di un gruppo di adottanti di trasformare la propria scelta d’amore, l’adozione di un levriero rescue, in impegno civile, per costruire un futuro senza corse commerciali e senza caccia con i levrieri, in Europa e nel mondo». I levrieri (greyhound, galgo spagnoli e lurcher), tutti con un passato di sfruttamento e maltrattamento, sono arrivati dall’Irlanda e dalla Spagna tra maggio e giugno, dopo che tutto era stato bloccato per il coronavirus. L’organizzazione dei viaggi, spiega StefaniaTraini, presidente di Pet levrieri, è stata complessa: «Realizzare tutto questo - sottolinea - e farlo nel rispetto dei vincoli normativi dei paesi coinvolti e nella massima sicurezza e rispetto per la salute delle persone e dei cani è stato complesso e difficile. Ha richiesto un lavoro delicato e scrupoloso per ottenere tutte le condizioni e le autorizzazioni idonee». 

Abbiamo chiesto a Monica Rorandelli, che vive a Firenze ed è una delle persone che ha deciso di adottare un levriero (anzi due) di raccontarci la sua esperienza. «Ho adottato il mio primo greyhound Bono 4 anni fa con Pet levrieri e durante questo percorso con lui mi sono sempre più sentita vicina alle motivazioni profonde di questa associazione al riguardo delle campagne antiracing e caccia che portiamo avanti con passione e tenacia. Durante questi anni sono diventata socia e referente delle adozioni sul territorio di Firenze e dintorni partecipando attivamente alla vita dell’associazione. La motivazione iniziale per cui ho adottato è stata quella di salvare un cane da quella vita di privazione assoluta e di abusi di cui ero a conoscenza, senza dare importanza al suo aspetto e alla sua età. Nel tempo veder sbocciare questi cani che erano stati privati di tutto fin dalla nascita dà una grande soddisfazione come il raccontare la propria esperienza ad altri per sensibilizzare». «Il 30 maggio scorso - aggiunge Monica - è arrivata Lauren, 2 anni, che ha arricchito di gioia la nostra famiglia. A Firenze città abbiamo un gruppo solido di adottanti di greyhound e galgo spagnoli che man mano sta crescendo».  

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