Ambiente: con Euro2020 emesse 450 mila tonnellate di CO2

Secondo le stime degli analisti di Ener2Crowd.com, Questa è stata forse l’edizione più inquinante della manifestazione sportiva, a causa della scelta della logistica diffusa che ha costretto tifosi e e squadre a continui spostamenti

Logo UEFA EURO 2020

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Roma, 13 luglio 2021 - 450mila tonnellate di CO2 emesse: è questo il bilancio energetico degli Europei di calcio appena terminati con la vittoria dell’Italia. Non proprio un successo dal punto di vista ambientale, insomma. Colpa di un’edizione itinerante che ha costretto a continui spostamenti tanto le squadre quanto i tifosi. Aerei, auto, bus: innumerevoli i viaggi da affrontare, con un rilascio in atmosfera di anidride carbonica di dimensioni titaniche. Col rischio che, se a trionfare sul campo sono stati gli Azzurri, ad essere sconfitto, più che l’Inghilterra, è l’ambiente.

In realtà, per gli esperti della South Pole Carbon Asset Management, per compensare le emissioni di CO2 di un evento diffuso come gli Europei di Calcio basterebbe piantare 600 mila alberi, 50 mila per ogni Paese che è stato coinvolto nella manifestazione. Ma secondo gli analisti di Ener2Crowd.com il dato è assolutamente errato e corrisponderebbe ad appena un 4% dell’obiettivo reale che si vorrebbe raggiungere.

«Per compensare le 450 mila tonnellate di CO2 da loro stessi calcolati, quei 600 mila alberi ci impiegherebbero 23 anni» sottolinea Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd nonché chief analyst del GreenVestingForum.it, il forum della finanza alternativa verde. "I 600 mila alberi rappresentano solo un tentativo di greenwashing che si inserisce su quella pericolosa e tendenziosa strada di voler scaricare in modo improprio le responsabilità di comportamenti antropici che oggi andrebbero assolutamente evitati” sostiene l’analista capo.

“Quello che si è fatto —prosegue Mottironi— è stato spostare “istantaneamente” della CO2 dalla geosfera all’atmosfera, sostenendo che gli effetti che ne conseguono si possano ritenere compensati da un successivo travaso verso la biosfera che durerà 23 anni. Ed è un rischio enorme perché si affida ancora una vola la responsabilità di un atto compiuto nel presente —e le cui conseguenze a medio e lungo termine sono chiare agli occhi di tutti— ad un futuro ipotetico ed alle difficoltà che in quel futuro dovranno affrontare le generazioni a venire”.

Secondo le stime, considerando infatti che ogni albero è in grado di assorbire 30kgCO2/anno, la quantità reale di fusti che si dovrebbero realisticamente piantare per compensare subito le «emissioni Uefa» è di 13,5 milioni di alberi, con un costo di almeno 65 milioni di euro «L’Italia ha dimostrato di poter essere guida dell’Europa calcistica ed altrettanto dovrebbe fare nel campo della transizione energetica e sostenibile. Lo può fare perché ne ha le conoscenze, le competenze e le tecnologie esecutive» asserisce Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com.

Domenico Guarino

 

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