Amarezza a Legnaia. Saccheggiato il bar al torneo dei licei: "Era una baby gang"

La denuncia: "Ho visto una cinquantina di ragazzini". Rubate birre e patatine. I dirigenti dell’Audace: "Noi combattiamo per salvare questi giovani".

FIRENZE

Una settimana prima i tafferugli: i “tifosi“ del liceo Galileo nel mirino dei rivali, forse, di un’altra scuola, arrivati muniti di cinghie ed aste, e ora un’altra incursione al campo dell’Audace Legnaia, stavolta allo scopo di rubare. Domenica sera una banda ha approfittato della partita di un torneo studentesco per saccheggiare il magazzino del bar della storica società sportiva del rione. In entrambe le occasioni l’impianto (a cui si accede sia da via Antonio del Pollaiolo che da via Dosio) era stato concesso in affitto agli organizzatori di due competizioni riservate agli istituti superiori. Mentre in campo si sfidavano il Russell-Newton e il Sassetti-Peruzzi, una cinquantina di ragazzi, secondo un testimone, approfittando del cancello aperto, si sono prima mescolati ai tanti adolescenti che stavano facendo il tifo; poi, dopo aver trovato chiuse e le porte degli spogliatoi, hanno sfasciato la porta sul retro del gabbiotto utilizzato come bar, nascosto dalle tribune e di più facile efmfrazione, portando via il più possibile: sacchetti di patatine, brick di Estathé, bottiglie di birra. Valore complessivo 300 euro, più il danno alla porta. Per le casse sempre povere di una società di calcio dilettantistico non è un ammanco da poco. Anche se quello che fa più male, è pensare che gli autori del saccheggio sono probabilmente ragazzini coetanei di quelli che stavano giocando. C’è una gang a Legnaia? Tra i ragazzi si mormora che sia un gruppo noto dedito a scorribande del contiguo Isolotto. "Li prendi da soli non valgono una cicca e sono tranquilli – ci spiega un giovane – poi fanno branco e ne combinano di tutte". Sono in corso indagini della polizia, intervenuta dopo la chiamata di un addetto. Non ci sono telecamere. Nelle vie intorno al campo sportivo sono state trovate tracce del saccheggio: molte buste di patatine e brick vuoti. "Vorrei non si accostasse il nome dell’Audace a quanto successo, noi siamo completamente estranei – sottolinea il presidente Roberto Ciccone –. L’episodio dell’altra volta era diverso, probabilmente di matrice politica, ma forse ha fatto da esca sui social. È importante parlare di questa piccola ma sintomatica delinquenza. Noi come associazione, con i nostri volontari, siamo un presidio e cerchiamo di levare dalla strada, dare una disciplina e dei valori ai ragazzi". "Questi giovani non sanno cosa fare, il furto è irrilevante, ma è un gesto più grande di loro di cui non capiscono le conseguenze – riflette l’ex presidente Simone Baldassarri – Probabilmente hanno visto le luci, il cancello aperto, le ragazzine e sono entrati a fare i gradassi. Bisogna seguirli, questi ragazzi. Mi è piaciuto il titolo ‘Gioventù bruciata’ che avete dato: rispecchia quello che sta accadendo alle nuove generazioni".

Stefano Brogioni

Carlo Casini