
Il lancio della corona d'alloro nell'Arno (foto Umberto Visintini/New Press Photo)
Firenze, 4 novembre 2019 - Firenze ricorda il tragico evento dell’alluvione che la colpì la mattina del 4 novembre 1966 e che costò la vita a diverse vittime – secondo i dati ufficiali della Prefettura, 17 in città e a 18 in provincia.
Le cerimonie del 53° anniversario, che dal 1994 sono organizzate dall’Associazione Firenze Promuove, e dal 2010 anche assieme alla Presidenza del Consiglio comunale di Firenze, quest’anno hanno previsto numerose cerimonie fin dalla mattina.
Stamani all’Oratorio Santa Maria delle Grazie in lungarno Diaz la messa presieduta dall’inviato speciale del cardinale Betori, Marco Domenico Viola, vicario episcopale per la Carità, poi il corteo dall’Oratorio fino al centro di Ponte alle Grazie aperto dal Gonfalone e con la partecipazione straordinaria dei Volontari della Misericordia.
Dal centro del Ponte alle Grazie, dopo la benedizione dell'Arno, c'è stato il tradizionale lancio nel fiume della corona d’alloro del Comune in ricordo delle vittime.
Nel pomeriggio il consiglio comunale con l’apertura dei lavori dedicati al ricordo delle vittime dell’alluvione.
Dalle 11 alle 22 ingresso gratuito al Museo del Novecento in Piazza Santa Maria Novella.
LA TARGA A GIANNINI - Per far capire alla Rai di Roma e a tutta Italia la gravità dell' alluvione che aveva investito Firenze, aprì la finestra dello studio Rai, all'epoca in via Cerretani, e pose il microfono vicino all'acqua che scorreva nelle strade, per farne sentire il gorgoglio. Così la celebre diretta 'dimostrativa' del Giornale Radio di Marcello Giannini, storico giornalista Rai scomparso nel 2014, che in quel mondo contribuì a sensibilizzare i palazzi romani della gravità dell' alluvione dell'Arno a Firenze. Per quel gesto oggi è stato insignito di una targa postuma del Consiglio regionale della Toscana, in occasione dell'inaugurazione di una mostra sul fiume Arno. La targa è stata consegnata ai familiari.
"Questo gesto è rimasto famoso ma fu davvero un fatto di necessità", ha ricordato il figlio Cesare Giannini, a cui il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha consegnato materialmente la targa. "Mio padre sarebbe stato particolarmente colpito - ha detto ai cronisti - perché l'alluvione è stato un po' l'inizio della sua carriera, e come diceva lui un po' il fulcro del suo giornalismo. Ha finito la carriera facendo il giornalista sportivo, ma per lui il giornalismo vero era quello che aveva fatto prima, in particolar modo tutti i servizi legati all'alluvione del 1966". Marcello Giannini infatti conquistò notorietà nazionale come giornalista sportivo, soprattutto come inviato a Firenze per 90° Minuto e La Domenica Sportiva da cui faceva i resoconti per le patite della Fiorentina. "Quando ero ragazzo - ha ricordato il figlio - non volevo venire con lui in centro perché tutti lo fermavano, e lui dava comunque una buona parola a tutti, quindi dicevo 'babbo, io vengo in centro, si fa un giro, però non parlare con nessuno perché sennò diventa impossibile'. Lui era così nella vita privata come nella professione, una persona onesta e pulita".
LA MOSTRA - Taglio del nastro oggi a Firenze della mostra ''Arno sicuro. Pulito. Da vivere'', che sarà ospitata fino al 21 novembre allo spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi, in via de' Pucci 16 a Firenze. All'inaugurazione, avvenuta alla presenza del Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, sono intervenuti il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, l'Assessora all'Ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni, il Presidente del Consiglio Comunale di Firenze Luca Milani, i curatori della mostra Erasmo D'Angelis e Giorgio Federici, il Presidente di Publiacqua e membro del Consiglio Direttivo di Confservizi Cispel Toscana Lorenzo Perra e l'Amministratore Delegato di Acea Stefano Antonio Donnarumma.