REDAZIONE FIRENZE

Alcolisti anonimi in Toscana: nel Fiorentino si beve di più

Mentre la zona, in Toscana, dove si registrano meno casi di accesso in ospedale per alcol è il Senese

Alcol a fiumi

Firenze, 14 novembre - Nel 2015, in Italia, sono 8 milioni e 559 mila le persone che eccedono nel consumo di bevande alcoliche (consumo abituale eccedentario e binge drinking. Dati Istat). La Toscana registra, per il 2015, 10mila accessi in ospedale, tra pronto soccorso e ricoveri ordinari, per cause legate al consumo di alcol.

Nel 2015 ci sono stati circa 6300 accessi al pronto soccorso nelle Asl toscane. La zona con maggiore concentrazione, il 60%, è l’area vasta fiorentina, la più bassa è l’area senese, con il 2%. Proprio l’Asl fiorentina, dal 1996 al 2015, è passata da 601 a 1565 pazienti. La fascia di età più colpita è quella tra i 20 e i 29 anni per le donne e 40-49 per gli uomini (dati Centro Alcologico Regionale Toscano). L'Associazione A.A. - Alcolisti Anonimi, che opera per il recupero dall’alcolismo mediante la condivisione e l’auto-aiuto, terrà domenica 20 novembre dalle 15 alle 19, presso il Teatro L’Affratellamento (Via G. Orsini, 73 Firenze - zona Gavinana), un incontro pubblico a ingresso libero, nel corso del quale sarà illustrato il metodo per il recupero dalla dipendenza alcolica attraverso le testimonianze dirette di alcuni membri dell’Associazione. A Firenze e provincia l'Associazione A.A. è presente con 10 gruppi, di cui uno in lingua inglese.

Nell'intera Toscana i gruppi sono 21 e in Italia 452 per un totale di oltre 7000 alcolisti anonimi. Si stima che i gruppi siano oltre 100.000 in tutto il mondo; più di un milione e mezzo gli alcolisti che li frequentano e possono considerarsi “in recupero”. In Italia A.A. esiste dal 1972. I primi gruppi sono nati a Roma e Firenze per poi diffondersi rapidamente in tutto il paese, maggiormente al Nord. Che cos’è A.A. “Alcolisti Anonimi” è un’Associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e aiutare altri a recuperarsi dall’alcolismo. L’unico requisito per divenirne membri è il desiderio di smettere di bere. Non vi sono quote o tasse per essere membri di A.A.; noi siamo autonomi mediante i nostri propri contributi. A.A. non è affiliata ad alcuna setta, confessione, idea politica, organizzazione o istituzione; non intende impegnarsi in alcuna controversia, né sostenere od opporsi ad alcuna causa. Il nostro scopo primario è rimanere sobri e aiutare altri alcolisti a raggiungere la sobrietà” (enunciato di A.A.) A.A. e il suo metodo A.A. nasce negli Stati Uniti nel 1935 dall’incontro di due alcolisti, l’agente di borsa di Wall Street Bill W., e il medico chirurgo di Akron in Ohio dottor Bob H.S., i quali si resero conto che condividendo le proprie esperienze riuscivano a mantenersi lontani dall’alcol. Un alcolista che ha smesso di bere ha infatti una grandissima capacità di comunicare a un altro che ancora beve la via per uscire dal problema, consolidando allo stesso tempo la propria sobrietà.

A chi si rivolge A.A. L’alcolista non si riconosce subito come tale, ma tende piuttosto a considerarsi un forte bevitore; è cosciente di avere problemi con l’alcol e, in molti casi, ha tentato di smettere o di moderarsi nel bere, da solo o con supporti esterni. A volte è all’inizio del suo percorso alcolico ed è solo preoccupato, altre ha toccato il fondo ed è isolato e disperato. Quando comincia a frequentare i gruppi di A.A. e ascolta le testimonianze degli altri, spesso molto diverse pur con un filo conduttore comune, attraverso un processo di identificazione inizia a superare il terribile scoglio della negazione. Diventa sempre più consapevole della propria condizione, ma anche di avere a disposizione una via d’uscita, e inizia a riacquistare fiducia.