
Giuseppe Penone e il suo Abete
Firenze, 5 ottobre 2021 - Operai al lavoro per rimuovere definitivamente la grande installazione “Abete“ dell’artista Giuseppe Penone, inaugurata il 25 marzo scorso in occasione del Dantedì. Sono finiti nella mattinata odierna, martedì 5 ottobre, gli interventi di rimozione, in piazza Signoria, dell’opera di 22 metri che si inseriva all’interno delle celebrazioni dei 700 anni dalla nascita di Dante Alighieri, e che affiancava la mostra del maestro dell’Arte Povera, ’Alberi Inversi’ , ospitata agli Uffizi.
Adesso, è sbarcato il Leone di Francesco Vezzoli, una scultura fra antico e moderno. Chissà se questa sarà gradita ai fiorentini, che via social si erano scagliati contro l’opera di Penone, addirittura definita ‘Spelacchio’, come il famoso albero di Natale di Roma diventato celebre per la sua scarsa bellezza.
La scultura “Abete” andava invece letta come metafora del Paradiso: cioè “l'albero che vive de la cima / e frutta sempre e mai non perde foglia” (vv. 29-30, Canto XVIII, Paradiso, Divina Commedia), come afferma Cacciaguida degli Elisei per descrivere all’incredulo Dante il luogo in cui si trova.