
Aggressione all’anagrafe Dipendenti assalite per la visita mancata Al Cup arriva al polizia
Firenze, 26 maggio 2023 – Ancora un’aggressione, stavolta fortunatamente solo verbale, contro dei dipendenti del servizio sanitario. Ancor peggio, contro delle dipendenti, offese e minacciate da un uomo che aveva perso il controllo, tanto da obbligare le lavoratrici a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. E’ successo mercoledì all’ufficio Cup anagrafe della casa della salute di via Gabriele d’Annunzio a Firenze.
"Ora basta, dobbiamo dire stop a queste aggressioni – dice Marco Tipaldi, segretario aziendale Uil Fpl Azienda Usl Toscana Centro -. I colleghi dello sportello di via d’Annunzio avevano terminato l’orario degli appuntamenti di anagrafe sanitaria, e come sempre avevano chiuso la porta a vetri, rimanendo all’interno a svolgere il lavoro di back office, terminando i compiti per la giornata. Abbondantemente dopo l’orario di chiusura dello sportello si è presentato un uomo, che trovando la porta chiusa ha letteralmente dato in escandescenza. Ha iniziato a urlare e tirare pugni e calci alla porta, tanto da spaventare le colleghe all’interno".
"A quel punto – prosegue nel racconto il rappresentante sindacale – una di loro ha deciso di aprire una finestra per chiedere costa stesse succedendo, e questa persona ha dato in escandescenze. Ha iniziato a urlare, a minacciare e a offendere le lavoratrici, urlando cattiverie di qualsiasi tipo, specialmente sessiste e denigratorie. A quel punto sono state costrette a chiamare la polizia, che è intervenuta per calmare la situazione e placare l’uomo".
"Solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine la situazione è rimasta sotto controllo – sottolinea ulteriormente Tipaldi –, ma non è più accettabile che capitino queste cose. Comunque, una delle lavoratrici ha deciso di ricorrere alle vie legali contro questa persona, ed è intenzionata a presentare denuncia o querela. Hanno vissuto veramente una mattinata spaventosa, e non può più succedere una cosa simile".
Dopo poche settimane dalla tragedia della dottoressa Capovani, la psichiatra pisana aggredita e uccisa, i sindacati tornano a far sentire la propria voce per avere più sicurezza sul lavoro per coloro che lavorano in presidi ospedalieri o pronto soccorso.
"Stiamo vivendo un momento in cui lavorare in certi luoghi sta diventando preoccupante – continua Tipaldi -. Non ci possiamo più permettere di andare avanti in questo modo. Come sindacato stiamo attenzionando molto la situazione con l’Azienda ospedaliera, che ha già un protocollo, ma vogliamo più sicurezza e tutela per tutti i lavoratori, anche a livello legale. Non possiamo stare zitti, le persone devono poter andare a lavorare con serenità, non sapendo di poter essere in pericolo o di rischiare la propria incolumità".
"Sappiamo di avere a che fare con un’utenza sempre più frustrata, ma adesso si sta veramente passando il limite. Come sindacato – conclude il rappresentante della Uil – continueremo a far sentire la nostra voce, e non mancheranno atti di protesta".