Aggredito nella casa-famiglia Irruzione di uno straniero ubriaco Disabile picchiato e ferito alle mani

L’uomo, che ha 47 anni e divide l’appartamento con altre due persone in difficoltà, è riuscito a liberarsi. Trascinandosi a fatica, ha raggiunto da solo Santa Maria Nuova, dove è stato medicato e dimesso.

Pestato all’interno della struttura sanitaria che condivide con altri due coinquilini, disabili anche loro, da un uomo straniero. "Mi ha scaraventato a terra e mi ha massacrato di botte. Aveva anche un coltello". E’ quanto ha denunciato ai carabinieri un uomo di 47 anni che da tre anni vive in un appartamento, che si trova al piano terra della struttura sanitaria, con altre due persone. L’episodio sarebbe avvenuto lunedì scorso intorno alle 4 del mattino. A raccontarlo ai militari è l’uomo, 47 anni, accompagnato dalla madre e dalla sorella. "Mentre stavo dormendo sul mio letto ed i miei coinquilini erano sul loro abbiamo sentito bussare alla porta di casa, così forte che ci siamo spaventati" ha raccontato. Il 47enne preoccupato si è alzato e ha deciso di aprire: alla porta si è ritrovato davanti un uomo straniero che, sottolinea, aveva già visto altre volte con uno dei suoi coinquilini. L’uomo in evidente stato di agitazione, molto probabilmente sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, alla domanda del malcapitato "cosa vuoi" senza pensarci lo ha scaraventato a terra. "Ha cominciato a riempirmi di calci lungo tutto il corpo, allo stomaco e poi sul viso. Mi ha tirato i capelli e con i piedi continuava a colpirmi sulle mani".

L’aggressore – ha sottolineato - aveva con sé anche un coltello da cucina che ha usato per minacciarlo e per sfregiargli le mani. Il tutto sotto gli occhi dei due coinquilini che, per paura, non sono intervenuti né hanno chiamato le forze dell’ordine. Dopo averlo pestato, l’uomo straniero si è infilato in un letto dell’appartamento e si è messo a dormire con il coltello stretto sul petto. La vittima, a questo punto, ha trovato la forza di rialzarsi e, da solo, si è trascinato fino al pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria Nuova dal quale i medici lo hanno dimesso con una prognosi di 10 giorni. "Trauma cranico con contusioni del volto, ferite alle mani ed escoriazioni multiple" è la diagnosi con cui è stato dimesso.

"Non è la prima volta che capita una cosa del genere - si sfoga la sorella della vittima -, due anni fa uno dei suoi coinquilini lo aveva aggredito. Abbiamo presentato denuncia e abbiamo invitato gli operatori che gestiscono la struttura a trasferirlo in un altro appartamento. Ma non è cambiato niente. Tra l’altro già in passato, a quanto mi hanno riferito anche gli operatori, l’aggressore era entrato ed uscito, soprattutto nelle ore notturne, dall’appartamento con la complicità di uno dei due ragazzi che vivono con mio fratello. Non si può permettere che persone così pericolose si intrufolino in strutture sanitarie destinate a disabili. Che qualcuno faccia qualcosa prima che sia troppo tardi".

R.C.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro