
‘Affittasi utero’, manifesto in vetrina Fratelli d’Italia: "Vergognoso" Il negoziante: "Solo una boutade"
Sulla vetrina della storica gioielleria-argenteria di via Porta Rossa il titolare Gianfranco Pampaloni, non nuovo a bizzarrie del genere, affigge un manifesto autoprodotto e si scatena la baruffa. Argomento scabroso, la maternità surrogata: la Camera l’ha votata come delitto universale, sulla proposta di legge del centrodestra dovrà esprimersi il Senato. ‘Affittasi utero’ è il titolone del manifesto, "esposto venti giorni fa" dice Pampaloni, che riporta la foto di un utero in argento prodotto dai laboratori di via Porta Rossa, l’artigiano fiorentino si è ispirato ad antichi ex voto che ha visto in alcuni musei archeologici, ad esempio ad Alicante e Napoli. Dopo il titolo, il testo del manifesto: "In argento non è reato. Ex voto per Camera con nuovo Fratelli d’Italia". Le punte di diamante locali del partito della premier reagiscono in maniera veemente: "Si fa ilarità sulla nuova legge fortemente voluta da Fratelli d’Italia, ma farsi pubblicità sulla pelle delle donne più povere e sfortunate del mondo è da sciacalli. La libertà di opinione è un valore e non si tocca, ma troviamo di pessimo gusto scherzare sulla surrogazione di maternità. Da rappresentanti delle istituzioni e da cittadini proviamo vergogna per chi ha preso questa iniziativa", firmano una nota i capogruppo di FdI in Regione Francesco Torselli e in Comune Alessandro Draghi con il consigliere e segretario cittadino Jacopo Cellai.
Si stupisce Pampaloni della dura presa di posizione. "Non ho espresso un giudizio su niente e nessuno – commenta –, lungi da me offendere e speculare sulla sofferenza delle donne. La speculazione la fa chi affitta l’utero, la sofferenza è di chi non potrà per legge utilizzare questo strumento per la maternità. Poi se questo strumento sia leggitimo o meno, io non mi schiero. Ho voluto sollevare una questione, porre un quesito. Il manifesto non è stato capito, ne è stata data una lettura superficiale. La mia è una boutade, ho giocato sulla parola voto. L’ex voto – insiste Pampaloni, 67 anni, antica militanza radicale ma anche simpatia "non ideologica" per la "coraggiosa opposizione" di FdI prima di conquistare Palazzo Chigi – risale a Etruschi e Romani, è il ringraziamento per una grazia ricevuta o un dono per chiederla. E la grazia in questo caso è la nascita di un bambino. L’ex voto è un elemento positivo, non ho messo sul manifesto uno strumento chirurgico-ginecologico, sarebbe stato cattivo gusto".
E in serata, dopo la bacchettata di FdI, Pampaloni ha modificato e parecchio testo e conformazione del manifesto: "Ex voto. Ora non c’è più, ma dopo venti giorni forse sono tutte incinte".
Simone Boldi