
Da sinistra Lorenzo Tenerani, Vittorio Fanti, Marco Carrai e Roberto Naldi
Firenze, 24 marzo 2018 - "Non possiamo più sentire notizie false e offensive sullo sviluppo dell’aeroporto di Firenze".
Hanno sopportato in silenzio la pioggia di ricorsi al Tar. Ma ora partono alla riscossa e ribattono punto per punto ai Comune “ingrati” tutte le accuse mosse al progetto di allungamento della pista di Peretola.
Toscana Aeroporti ha schierato ieri tutti i suoi vertici, a partire dal presidente Marco Carrai, con a finaco il vicepresidente Roberto Naldi, il consigliere con delega al potenziamento Vittorio Fanti e l’ingegnere Lorenzo Tenerani, responsabile del procedimento Via.
E la sintesi della controffensiva è stata lapidaria: avanti tutta. Con la promessa della prima pietra per l’autunno prossimo.
Carrai si è soffermato a lungo sulle opere di compensazione e mitigazione ambientale prescritte dal decreto e previste da Toscana Aeroporti : «Quello che oggi viene chiamato il Parco della Piana – ha detto il presidente –, in realtà è una specie di discarica. Un parco vero lo diverrà invece proprio grazie a Toscana Aeroporti e a 60 milioni di euro di opere di compensazione. Poi ci sarà il problema di chi lo gestisce, ma vedremo».
Intanto, in attesa di sapere cosa dirà il Tar sui ricorsi di Prato, Calenzano, Signa, Poggio a Caiano, Carmignano, Campi Bisenzio e Sesto, ci si prepara alla conferenza di servizi, che non potrà durare più di 90 giorni. Di seguito, l’avvio dei lavori e la conferma del piano investimenti per la realizzazione del masterplan: 370 milioni da spendere fra il 2020 e il 2029, più altri 20 milioni di manutenzione per gli anni a seguire.
E se il futuro governo decidesse di cancellare i 150 milioni di finanziamenti stanziati per Peretola? «L’aeroporto di Firenze è stato dichiarato da più governi, insieme a Pisa, come sistema strategico nazionale – risponde Carrai –: il nostro interlocutore non è un governo, ma è il governo. E non penso che si possano tagliare i fondi a un’opera ritenuta di interesse strategico nazionale, che è la base per centinaia di migliaia di persone che lavorano nelle imprese del territorio. Un territorio di grandissimo sviluppo economico, che aspetta l’aeroporto per potersi sviluppare sempre più e dare lavoro».
Quindi avanti tutta: «Appena terminata la conferenza dei servizi inizieremo i cantieri – conclude – Se il ricorso ci sarà già stato e sarà negativo, faremo ricorso e valuteremo coi nostri legali. Ma viviamo in uno Stato di diritto: tutti hanno il diritto di ricorrere, noi abbiamo il diritto di difenderci. Pensiamo di aver fatto un ottimo lavoro e siamo confidenti anche dal punto di vista della giustizia amministrativa».
L’ingenger Roberto Naldi, rappresentante del socio privato di Toscana Aeroporti (il gruppo del magnate argentino Eduardo Eurnekia) contesta le accuse ambientali, assicurando, tra le altre cose che sarà proprio grazie all’infrastruttura aeroportuale che verranno realizzate le grandi opere di compensazione idraulica, e che gli abitanti di Brozzi, Peretola, Quaracchi non avranno più gli aerei” sopra le teste “tutti i giorni”. «Siamo fieri di avere uno scalo alle Galapagos – dice Naldi – che è il primo aeroporto con la certificazione verde. E tutti i nostri aeroporti hanno una certificazione ambientale e sociale».