Addio a Marco Ciatti. Il signore del restauro e guida dell’Opificio

Si è spento a 68 anni. E’ stato anche docente in vari atenei "Ha seguito con passione il ‘suo’ Istituto che ha fatto crescere" .

Addio a Marco Ciatti. Il signore del restauro e guida dell’Opificio

Addio a Marco Ciatti. Il signore del restauro e guida dell’Opificio

Lo storico dell’arte Marco Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze dal 2012 al 2022, il più celebre laboratorio di restauro del mondo, è morto all’età di 68 anni a Prato, città dove era nato il 7 luglio 1955. In servizio dal 1981 come funzionario del ministero dei Beni culturali, Ciatti ha operato dal 1984 presso l’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze sino a divenirne nel 2012 soprintendente e rimanere in carica un decennio. Nella sua attività all’Opificio ha diretto i lavori di restauro su molte opere d’arte, tra cui importanti capolavori come, per esempio, di Angelico, Fra’ Bartolomeo, Sandro Botticelli, Caravaggio, Raffaello, Rosso Fiorentino, Giorgio Vasari, Leonardo da Vinci, Jackson Pollock, occupandosi poi delle iniziative connesse come la pubblicazione di appositi cataloghi e l’organizzazione delle mostre. "Fino all’ultimo ha seguito con passione il ‘suo’ Istituto, che in lunghi anni di autentico servizio ha contribuito significativamente a far crescere. Per questo ci piace ricordarlo anche con una immagine di gruppo accanto a Leonardo, uno dei tanti capolavori celeberrimi che ha restaurato" si legge nel messaggio social dell’Opificio accompagnato, appunto, da una foto con un’opera di Leonardo.

Docente di storia e teoria del restauro presso l’Opificio, Ciatti ha svolto analogo insegnamento anche alle Università di Siena, Bologna e Firenze, la Cattolica e il Politecnico di Milano. Inoltre, era Accademico d’onore della Classe di pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e dal 2022 socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Tra i tanti messaggi di cordoglio, anche quello di Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi e ora candidato sindaco: " In lui splendevano intelligenza e cultura. Gli sarò sempre grato per l’intenso spirito collaborazione che ha caratterizzato il nostro lavoro comune, ma soprattutto per avermi fatto dono della sua amicizia".