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Acqua, lo stato di salute della rete: "Investimenti e perdite in recupero"

Autorità idrica toscana, il dg Mazzei: "Grazie al Pnrr tre aziende puntano a scendere sotto il 25%"

Oltre 327 milioni di euro di investimenti, di cui circa 34 milioni realizzati con contributi pubblici. A fare il bilancio dell’anno che si sta chiudendo è il direttore generale dell’Autorità idrica toscana Alessandro Mazzei.

Com’è andato questo 2023?

"Il bilancio è sostanzialmente positivo. I gestori hanno investito e stanno continuando a investire soprattutto in manutenzione straordinaria di reti e impianti, e in attività collegate alla ricerca e riduzione delle perdite".

Quindi è soddisfatto?

"Sì, tanto è stato fatto. Anche se, ovviamente, molto resta ancora da fare".

Le perdite: la situazione sta migliorando?

"Attualmente il dato è del 39,8%, quindi di poco inferiore alla media nazionale che si attesta intorno al 40 per cento".

I finanziamenti Pnrr dovrebbero essere funzionali a una drastica riduzione…

"Sì, infatti per le tre aziende che hanno intercettato i contributi Pnrr, ovvero Publiacqua, Gaia e Nuove Acque, l’obiettivo è che le perdite scendano sotto al 25%".

E per le altre società, Acque, Geal, Asa e Fiora?

"Ci sono buone notizie: a gennaio dovrebbe essere ufficializzato il finanziamento dei rispettivi progetti. E questo dovrebbe portare a un calo delle perdite a livello toscano intorno al 30%".

Si possono quantificare le perdite recuperate in questi anni?

"Dal 2018 a oggi si parla di 33 milioni di metri cubi. Per capirsi: la metà della portata della diga di Bilancino quando è piena. Un buon risultato, un buon punto di partenza".

Capitolo dolente: le tariffe.

"E’ inutile nascondersi dietro un dito: quelle nella nostra regione sono tra le più elevate d’Italia. Ci sono sostanzialmente due motivi: il primo è che in Toscana si fanno moltissimi investimenti, molto di più che nella stragrande maggioranza del resto d’Italia. Siamo a un centinaio di euro a testa, il doppio della media nazionale".

Il secondo motivo?

"Che troppo spesso si paragonano realtà troppo disomogenee e si confrontano realtà come la nostra con aree che non hanno neppure il servizio di depurazione".

Altri aumenti in vista?

"Direi di no. Le aziende toscane hanno raggiunto un livello di qualità tale per cui le tariffe non dovrebbero crescere ulteriormente se non per le modifiche legate all’inflazione e a qualche effetto dell’aumento dei costi energetici".

Parliamo di qualità.

"Qui partivamo già avvantaggiati: siamo già da tempo ai primi posti per la qualità contrattuale e per i rapporti con gli utenti. Adesso ci stanno riconoscendo anche un miglioramento sulla qualità tecnica, che ci ha portato un premio da parte di Arera di 12 milioni di euro".

Qualche numero delle società di gestione?

"Il personale è costituito da oltre 2.800 dipendenti, senza considerare l’indotto, e si occupa della gestione di 34.825 km di rete di acquedotto, 13.844 km di rete di fognatura e di 1.214 impianti di depurazione, di cui 1.010 di potenzialità inferiore ai 2mila abitanti equivalenti".

Davide Costa