REDAZIONE FIRENZE

Accusato di abusi dopo dieci anni, assolto

Il maestro di canto faceva parte del movimento dei Focolari ed era stato denunciato dalla madre della presunta vittima, minorenne

Diplomato al Conservatorio, autore di canzoni per lo ‘Zecchino d’oro’, suonava nel gruppo musicale internazionale Gen Rosso attivo dal ’66, frutto della esperienza dei focolarini a Loppiano, nata per iniziativa di Chiara Lubich. La Cittadella del Movimento, nel comune di Figline e Incisa Valdarno, visitata (10 maggio 2018) da Papa Francesco, "parte attiva di una rete di realtà distribuite nei cinque continenti e ispirate agli stessi ideali: unità e fraternità". Da anni il musicista organizzava i corsi di canto. Aveva allestito uno studio di registrazione. Era integrato nella comunità. Nel 2018, nove anni dopo un episodio che lui non ha mai ricordato per un semplice motivo, non aveva fatto niente, S.C. si vide franare addosso un’accusa terribile: violenza sessuale aggravata su una bambina di 10 anni ancora da compiere che frequentava la cittadella.

S.C. era il maestro di coro dei bambini. Quindi anche della piccola (a quell’epoca) Antonia (nome di fantasia). Nove anni dopo la madre di Antonia – ormai 17enne – raccolta l’inquietante confidenza-confessione dalla figlia durante un colloquio in famiglia, segnalò il fatto alla Comunità e ai Carabinieri, poi formalizzò la denuncia-querela.

L’accusa infamante: aver fatto salire la piccola in collo, sulle ginocchia. E averle toccato i genitali. Più di una volta. Tre anni dopo, anni di accertamenti, una segnalazioni alla neuropsichiatria infantile del Meyer, l’intervento dell’assistente sociale, la segnalazione all’autorità giudiziaria, le indagini, anche difensive e un processo, il musicista (difeso dagli avvocati Giorgio Ponti e Paola Pellegrini) è stato assolto giovedì scorso dal giudice Piergiorgio Conticelli al termine dell’ultima udienza con rito abbreviato.

‘Il fatto non sussiste’. La condotta criminosa attribuita al musicista non è mai esistita. Non è mai stata compiuta. Anche se ll’accusa ha chiesto la condanna dell’imputato a 4 anni e mezzo. Fine del tormento, di un incubo. Pure, S.C. ha dovuto abbandonare il Movimento, Loppiano, la Toscana. La Commissione per il benessere e la tutela dei Minori della Cittadella (chiamata a raccogliere eventuali segnalazioni di abusi) predispose un dibattito interno aperto alla comunità, esaurito il quale inviò una segnalazione a una Commissione centrale. Questa, convocato il maestro di coro e l’allontanò da Loppiano. Seguirono le dimissioni di S.C. dal Movimento dei Focolari. Ma come si è arrivati a un’assoluzione con formula piena?

Il processo con il rito abbreviato, a porte chiuse, non consente di conoscere alla perfezione atti e vari ‘step’ processuali appunto. I difensori del musicista – compiuti alcuni accertamenti – hanno insistito essenzialmente su due punti: la personalità di Antonia e la questione prettamente fisiologica. La prima: secondo i consulenti dei legali del musicista la bambina – poi adolescente – patirebbe, o avrebbe patito d’un ‘disturbo narcisistico’, che ricorre quando non era, o non è, al centro dell’attenzione. La seconda: nel 2009 Antonia non era sviluppata. Non poteva esserlo, non si era completata la maturazione sessuale. Una violenza avrebbe lasciano importanti segni di lesioni.

g. sp.