Abitazioni di fortuna nel terreno privato. Il proprietario deve demolirle a sue spese

Situazione paradossale lungo l’Arno vicino all’Indiano: il campo è diventato il rifugio di alcuni senzatetto e un cumulo di rifiuti

Sopralluogo nel terreno occupato da alcuni senzatetto

Sopralluogo nel terreno occupato da alcuni senzatetto

Firenze, 22 maggio 2021 - Non solo si è ritrovata un accampamento abusivo nel suo terreno, ma ha visto partire nei suoi confronti un procedimento per abuso edilizio e poi l’intimazione da parte del Comune a pulire l’area a sue spese. Vittima del surreale incubo burocratico, Vanna Barducci, che nel 2005 ha ereditato un appezzamento di terreno vicino all’argine dell’Arno, sulla riva sinistra, poco lontano dal ponte all’Indiano. Qui il padre, agricoltore, coltivava ortaggi da vendere in città: dopo la sua morte la figlia ha cessato l’attività, continuando a occuparsi della manutenzione periodica, con il taglio dell’erba e la pulizia. La pace però è durata poco, con lo scenario campestre, un tempo agricolo, che ha cambiato radicalmente fisionomia. "Già dopo qualche anno sono apparse le prime tende – racconta – ma si trattava di insediamenti sporadici e che duravano pochi giorni. Appena venivo a controllare, le persone si allontanavano e la situazione restava sotto controllo. Col tempo però il quadro è peggiorato e da un giorno all’altro è spuntato un vero e proprio accampamento. Ho provato a intervenire ma sono stata cacciata e non sono più riuscita neppure a fare la pulizia periodica. Ho fatto varie segnalazioni, ho chiesto anche di poter recintare l’area, ma mi è stato detto di no, perché il terreno si trova vicino al fiume, ha un sacco di vincoli, e le recinzioni potrebbero essere trascinate via dalla corrente, diventando motivo di pericolo".

Fra un tentativo e l’altro si è arrivati al 2018 quando la signora, ormai stanca, ha deciso di presentare formale denuncia, poi ripetuta nel 2019. Così, dopo anni di silenzio, qualcosa si è mosso: sono scattati i sopralluoghi dei vigili, sono stati identificati gli occupanti delle baracche e si è avviato l’iter di legge. Peccato che a doverne pagare le conseguenze sia stata proprio la signora Barducci che nel gennaio 2021 si è vista contestare "in qualità di proprietaria del terreno, la realizzazione di manufatti in assenza di permesso a costruire e autorizzazione paesaggistica". Come, insomma, se quegli abusi edilizi li avesse costruiti proprio lei.

"A quel punto – racconta – mi sono dovuta rivolgere a dei legali e ho inviato le mie memorie difensive, facendo presente di essere stata proprio io a denunciare gli abusi e nessun altro. Ho chiesto anche aiuto al Difensore civico regionale, che mi ha dato ragione e sostenuto". Il difensore Sandro Vannini ha infatti chiesto formalmente al Comune di Firenze che la posizione della signora venisse archiviata. Tutto risolto quindi? Macché! Nei giorni scorsi, il 4 maggio, la direzione urbanistica del Comune di Firenze ha inviato un ordine di demolizione sia alla signora Barducci che agli occupanti delle baracche nel quale "prende atto" della richiesta di archiviazione del Difensore civico, andando però avanti con l’iter.

Nell’atto si spiega infatti che "i responsabili degli abusi non sono stati individuati" perché non è tecnicamente dimostrabile che chi occupa quelle casupole sia anche chi le ha costruite. Per questo agli "occupanti in modo continuativo" viene intimato di cessare l’occupazione e di impegnarsi, insieme alla signora Vanna, a demolire i manufatti entro 90 giorni. "L’atto del Comune ci mette sullo stesso piano – spiega la signora Vanna – ma è evidente che gli occupanti non demoliranno nulla: anzi al momento continuano tranquillamente a vivere nelle baracche".

Ma il Comune ha già previsto anche questa eventualità, ancora una volta a carico della signora Vanna. "La demolizione – recita l’atto – dovrà avvenire entro il termine di 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza, decorsi i quali l’ordinanza medesima verrà eseguita a spese del proprietario".

 

 

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