Quattro suicidi, 131 tentativi, 44 atti di autolesionismo, 50 agenti di polizia aggrediti, 128 scioperi della fame e sì anche 295 reclusi su 450 con problemi di tossicodipendenza e almeno altrettanti malati psichiatrici, quelli che in Italia si calcola siano il 49% del totale: i numeri del carcere di Sollicciano sarebbero già sufficienti a descrivere un inferno nascosto. Quelle cifre ci raccontano come dietro le sbarre l’aggressione, contro sé stessi o contro gli altri, è l’unica voce in grado di filtrare per ricordare a noi che viviamo nella civilissima Firenze che esiste un luogo dove le persone sono sottoposte a trattamenti (in alcuni casi) degradanti e disumani.
CronacaA Sollicciano dietro le sbarre c’è l’inferno