A sedici anni perse la vista, la sua storia diventa un’autobiografia

Paolo Boccia, 16enne cieco per un incidente in moto, racconta nel suo libro "Dal mio punto di vista" come ha affrontato le avversità e trasformato le difficoltà in opportunità. Martedì 26 presentazione alla Libraccio di Firenze.

A sedici anni perse la vista,  la sua storia diventa un’autobiografia

A sedici anni perse la vista, la sua storia diventa un’autobiografia

"Quando tutto intorno a te diventa improvvisamente buio, non ti resta altro da fare che trovare un nuovo modo di vedere le cose". È capitato a Paolo Boccia, che a 16 anni ha perso la vista per un incidente in moto. In "Dal mio punto di vista" (Le Lettere), primo libro, racconta il modo in cui è riuscito, con tenacia e coraggio, a rinascere e diventare l’uomo che è oggi. La laurea, la famiglia, il lavoro da fisioterapista al Cto, la Master Star. Martedì 26 alle 18 presentazione alla Libraccio di via Cerretani, interverranno Mariella Zoppi e Federico Fiumani, David Guetta a moderare.

Come nasce questo libro?

"È un’autobiografia che ha avuto una gestazione di due anni. La pandemia è servita, ho avuto tempo per riflettere e dedicarmi alla scrittura. In queste pagine racconto la mia vita: l’incidente e i momenti bui, la depressione, gli attacchi di panico, l’ansia. Ma ho trasformato le avversità in opportunità, ed è questo che volevo raccontare. Per far capire che tutti affrontiamo piccole o grandi difficoltà, ma possiamo superarle".

Qual è stato il momento di rinascita?

"Dopo aver finito gli studi, quando ho iniziato a fare un doppio lavoro seguendo le mie passioni: fisioterapia e musica. All’agenzia di management ho avuto grandi soddisfazioni nel gestire grandi artisti come Irene Grandi, o Aleandro Baldi quando ha vinto Sanremo. Ho toccato il cielo con un dito quando, nel 1999, ho organizzato il concerto di De Gregori in piazza del Campo a Siena. Ma il successo più grande della mia vita è stata la nascita, nove anni fa, di mia figlia Rachele".

A chi si rivolge il libro?

"A chi ha bisogno di cercare un consiglio per farcela, soprattutto ai giovani. Io sono l’esempio di come può costare caro spingere a tutto gas sulla manopola di una moto. Sono errori che non devono ripetersi. Ci vuole prudenza sulla strada come nella vita".

Progetti futuri da scrittore?

"La casa editrice mi ha detto che siamo oltre ogni più rosea aspettativa. Pare che io sia destinato a scrivere un altro libro, non per forza il prosieguo di questo. Ad esempio mi piacerebbe trattare del rapporto umano che ho quotidianamente coi pazienti".

Il commento di un lettore che più l’ha emozionata?

"Le lacrime di mia moglie Chiara nei panni di lettrice, versate quando ha letto la descrizione dell’incidente. Quando è successo, ancora non ci conoscevamo".

Maurizio Costanzo