
Lo chef Barciulli
San Casciano, 20 febbraio 2024 – Finire la cottura di un piatto senza gas o corrente. È quanto si propone di fare la cassetta di cottura nata all’interno della cooperativa di comunità Filo&Fibra di San Casciano dei Bagni da un’idea di Sara Selmi e Gloria Lucchesi per il riuso di un rifiuto speciale quale viene considerato oggi la lana di pecora. Presentata a "Slow Food", nei giorni scorsi a San Casciano, la cassetta di cottura è stata provata da un chef sancascianese, Matia Barciulli. "Cuoce, ma a certe condizioni ovvero di alta umidità del piatto. Il liquido bollente, come l’acqua, rimane ad alta temperatura per molto tempo, perde 4-5 gradi ogni ora", spiega lo chef. Quindi si avvia la preparazione sul fuoco, si soffrigge, si inizia a cuocere e poi si mette la pentola, meglio se di ghisa, dentro la cassetta. "È una specie di fiore i cui petali racchiudono la pentola. Tutto isolato con la lana, il calore si mantiene a lungo e questo consente di portare a termine la cottura", continua Barciulli. "L’ideale è avere grandi pentole con molto liquido caldo e va bene preparare zuppe, legumi, spezzatini. Tutte quelle ricette lunghe che sono andate perse e che ora possono essere recuperate: metto lì e lascio cuocere senza preoccupazioni" dice. Per quanto riguarda i tempi "se per fare una zuppa la devo far bollire per due ore, con la cassetta ne occorrono quattro. I tempi si raddoppiano" conclude Barciulli.
Andrea Settefonti