REDAZIONE FIRENZE

"10 anni uniti: Scarperia e San Piero, servizi al top"

Esattamente dieci anni fa in Mugello nasceva un nuovo Comune, Scarperia e San Piero: il 6 e 7 ottobre 2013 nei comuni si tenne il referendum che confermò in modo netto la decisione dei due consigli di fondersi in un unico ente. A San Piero era sindaco Marco Semplici, a Scarperia Federico Ignesti, che poi fu subito rieletto sindaco del nuovo comune, ed è ancora primo cittadino. Così, nel decennale, traccia un bilancio.

"Volgendomi indietro credo sia stata una scelta giusta e importante – dice Ignesti -. Sicuramente ci sarà chi ancora non è contento, e magari è legato al campanile. Ma l’importante è aver migliorato i servizi, dato nuove opportunità, fatto investimenti in modo da rendere il nostro comune sempre più attrattivo anche per lo sviluppo produttivo. Era il momento giusto". Per il sindaco il bilancio è assolutamente positivo: "Abbiamo reso più efficiente la macchina comunale, ristrutturato gli uffici, aumentato professionalità e competenza e sviluppato i servizi comunali. Abbiamo avuto a disposizione maggiori risorse, e abbiamo calmierato i costi a vantaggio dei cittadini e delle imprese. In dieci anni non abbiamo toccato le tariffe, e siamo stati uno dei primi comuni d’Italia, nel 2014, ad aver abolito la Tasi, prima che lo facesse il governo Renzi nel 2016".

Così ai suoi colleghi, attuali e soprattutto futuri Ignesti lo vuol dire: "E’ una cosa che va presa in considerazione, non si può pensare di non fare la fusione per il timore di perdere un po’ della propria autonomia. La fusione ti avvantaggia, e non solo il tuo comune ma tutta l’area, perché arrivano più risorse".

E aggiunge: "Non ho mai trovati comuni pentiti di aver fatto la fusione. Semmai ho trovato pentiti quei comuni che non sono riusciti a farla. Il campanilismo ok, ma poi non ti lamentare perché il tuo comune non riesce più a dare i servizi. E ne sono convinto: se non si fosse fatta fusione si sarebbe stati molto peggio a Scarperia e molto peggio a San Piero". A Ignesti resta un rammarico: "La Regione che con la legge fatta da Nencini era all’avanguardia dalle fusioni ora sta perdendo spinta, forse per la paura di perdere consensi. A mio avviso è un errore".

Paolo Guidotti