
Presentazione della mostra dedicata a Piero della Francesca
Firenze, 5 aprile 2018 - Raffinato pittore e grande matematico. Piero della Francesca, oltre ad essere stato maestro d’abaco, geometra euclideo, studioso di Archimede, fu anche uno straordinario innovatore nel campo dell'arte. Non a caso riteneva che la pittura trovasse il suo sostanziale fondamento proprio nella matematica e nella geometria. E i suoi scritti, infatti, fra cui soprattutto il "De prospectiva pingendi", hanno dato inizio alla grande esperienza della prospettiva rinascimentale. Sono queste due anime che la mostra al Museo Civico di Sansepolcro - aperta il 25 marzo fino al 6 gennaio 2019 - mette in evidenza attraverso un percorso in otto sale. "Piero Della Francesca.
La seduzione della prospettiva" è il titolo dell'esposizione, curata da Filippo Camerota e Francesco P. Di Teodoro, che si articola proprio intorno al "De prospectiva pingendi", trattato scritto intorno al 1475, con l’obiettivo di illustrare, attraverso riproduzioni di disegni, modelli prospettici, strumenti scientifici, plaquette e video, le ricerche matematiche applicate alla pittura di Piero della Francesca e la conseguente eredità lasciata ad artisti come Leonardo da Vinci, Albrecht Dürer, Daniele Barbaro e ai teorici della prospettiva almeno fino alla metà del Cinquecento.
Nella prima sezione “La prospettiva tra arte e matematica”, attraverso le riproduzioni di alcuni disegni, si dimostra che il De Prospectiva Pingendi è il primo trattato sistematico di prospettiva interamente illustrata, e il primo in cui sono giustificati matematicamente i procedimenti descritti. Nella seconda sezione “I principi geometrici”, si analizza la relazione di Piero con Firenze, quando vi giunge, nel 1439, per lavorare con Domenico Veneziano ai perduti affreschi di Sant’Egidio. Successivamente, con “Le regole del disegno prospettico”, si comprende che Piero fu il primo a scrivere veramente per gli artisti. Nella quarta sezione “I corpi geometrici”, si approfondisce la relazione tra Piero e il matematico Luca Pacioli, mentre in quella successiva “I maestri della prospettiva”, si comprende come, attraverso la frequenza con cui i disegni di Piero appaiono nelle tarsie del Quattrocento e l’amicizia che legava il pittore ai famosi intarsiatori Lorenzo e Cristoforo Canozzi da Lendinara, l’arte dei legnaioli era una delle prime aree di diffusione del Deprospectiva pingendi. Si prosegue con “Il disegno di architettura: ichnographia, orthographia, scaenographia” si pone l’attenzione sull’interesse per il disegno architettonico, mentre nella settima attraverso alcune riproduzioni e disegni della sezione “La figura umana” si può comprendere come Piero abbia risolto uno degli esercizi prospettici più complessi che si possano immaginare: il disegno prospettico della testa umana.
L’ultima sezione “Gli inganni della visione” analizza, infine, gli studi di Piero sugli inganni della visione e gli effetti bizzarri della rappresentazione causati dalla forzatura del rapporto tra occhio e distanza di osservazione, portando Piero a terminare il trattato con alcuni esercizi che anticipano gli sviluppi dell’anamorfosi. Conclude la mostra un video che aiuta a rendere tangibile la dimensione geometrica della bellezza che contraddistingue tutta l’opera pittorica di Piero della Francesca. La rassegna è organizzata in concomitanza con la presentazione dei restauri della "Resurrezione", sempre nel Museo Civico di Sansepolcro. Info e prenotazioni www.museocivicosansepolcro.it